16 maggio 2006

RITALIN, SECONDO ALLARME NELLE SCUOLE

Dopo il Progetto Prisma e la riclassificazione farmacologica, un nuovo progetto sta prendendo il via.

Il 26 aprile di quest'anno il Ministero della Salute e il Ministero della Giustizia hanno pubblicato un decreto per riportare il metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, nella tabella 1 e 2 degli stupefacenti. (http://www.altalex.com)

Ma il Ritalin continua a essere usato nei centri di riferimento, come annunciato di recente dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS).
(www.iss.it)
Il vecchio progetto Prisma, giunto al suo epilogo nel 2004, ha stabilito che 90 adolescenti su 1000 presentano patologie psichiche. Ma se fosse così, significherebbe che in una classe media due o tre alunni rischiano prescrizioni farmacologiche.
Nei nuovi test, la diagnosi dell'ADHD resta invariata, è sufficiente rispondere a nove domande e chi si riconosce in almeno sei delle sintomatologie è diretto al Centro di Riferimento locale, dove di norma è effettuato un trattamento farmacologico.
È in fase d’avvio anche un registro nazionale per i bambini che usano Ritalin, che devono essere monitorati regolarmente, per valutarne le intolleranze. Il piano terapeutico standard prevede un primo controllo dopo una, due, massimo quattro settimane, poi ogni cinque o sei mesi, da parte di un neuropsichiatra del Centro di Riferimento più vicino. (http://www.cineca.it/siss/progetti/progetto-adhd.htm)
È previsto un notevole coinvolgimento degli insegnanti, con corsi formativi sull'ADHD, e persino dei genitori, con questionari sul comportamento dei loro figli.
Il rischio maggiore di tutto ciò è di "rendere malato" un numero spropositato di bambini, con la violazione dei diritti umani, come già sta avvenendo in America, dove una diagnosi per ADHD dura 10-15 minuti e dove i minorenni che assumono Ritalin sono il 3-5% (si parla addirittura di bambini di 2 anni). La situazione non è comunque molto migliore in Gran Bretagna, dove le stime parlano di 10.000 bambini, o in Germania, dove si è registrato un notevole aumento di consumi, dato che ogni medico può prescrivere questo psicofarmaco.
In Italia le cifre variano da regione a regione, in Sardegna ad esempio si sono registrati consumi di Ritalin fin dal 1998.
La soluzione è di non accettare diagnosi facili che si basano su criteri soggettivi e pseudoscientifici, ma accertarsi che vengano effettuati adeguati esami medici. La conoscenza dei reali pericoli è il migliore strumento che abbiamo per evitare di giungere alla triste realtà delle scuole americane.
Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contatta il:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
tel. 02 36510685 email: linea.stampa@ccdu.org
sito: www.ccdu.org - www.cchr.org

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