Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
Contro gli abusi e danni psichiatrici
17 dicembre 2007
Comportamenti o malattie?
Ma la malattia è un fatto oggettivo, non qualcosa che viene deciso da qualche "luminare" o da un'assemblea di "esperti". Sarebbe come decidere se il diabete è una malattia votando per alzata di mano. Ci vogliono prove concrete, esami, dati oggettivi che la psichiatria non ha mai portato a sostegno delle proprie tesi.
La casistica dei disturbi psichiatrici è tanto ampia che chiunque potrebbe rientrarvi, proprio per questo il giudizio psichiatrico sembra così infondato.
Giorgio Antonucci nel suo libro "Critica al Giudizio psichiatrico" afferma: "Gli psichiatri non possono né definire la malattia mentale né dimostrarne l'esistenza; per loro e per i loro seguaci, l'esistenza della malattia mentale è ovvia, al di là di ogni necessità di dimostrazione".
Il vero problema è che queste "diagnosi" trovano risposta in metodi di trattamento estremamente distruttivi. Un tempo esistevano i manicomi in cui i pazienti venivano legati al letto con camicie di forza, ma queste strutture non sono mai scomparse del tutto, basta entrare nei reparti psichiatrici di qualsiasi ospedale. Il trattamento sanitario obbligatorio è ancora oggi una pratica molto diffusa, in pratica è un ricovero coatto, dove la persona non riceve nemmeno notifica del provvedimento intrapreso nei propri confronti. I criteri usati per intervenire sono spesso soggettivi, è sufficiente ritenere pericolosa la persona per giustificarne il TSO e trattamenti farmacologici.
Esistono altri metodi, ben più umani, per occuparsi delle persone con problemi mentali. Ce ne parla sempre Antonucci in un'intervista su "Sabatosera Online" del 6/12: "Entravo nelle stanze dei manicomi e chiedevo di togliere le camicie di forza ai pazienti. Solo così potevo pensare di liberare le persone, dormendo nei loro reparti e parlando con loro".
Ma lo psichiatra Cassano probabilmente non ha mai visto i pazienti di Antonucci, perché "La depressione" sostiene Cassano "è un dolore morale fortissimo, che solo la terapia farmacologica può curare".
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
03 ottobre 2006
Scuole: Luoghi d'istruzione o cliniche?
Nel mondo a 17 milioni di bambini sono stati diagnosticati "disturbi mentali" per i quali vengono richiesti interventi di "specialisti" e trattamenti psico-farmacologici a base di stimolanti simili alla cocaina o di potenti antidepressivi, con quasi 400 morti correlate al trattamento.
Ma la psichiatria non si ferma e in Europa è stato avviato in questi giorni il progetto Neurodys, finanziato con tre milioni di euro, che ha l'obbiettivo di fare chiarezza sulle cause biologiche, genetiche e sociali all'origine di disturbi dell'apprendimento, quali la dislessia, cioè la difficoltà ad apprendere il linguaggio scritto, e la disfasia, difficoltà a comprendere e produrre il linguaggio e che permetterà agli scienziati di organizzare la più grande banca dati biologica sulla dislessia. fonte: Adnkronos salute, 26 settembre * 26 settembre 2006.
In Italia Progetti pilota psichiatrici (www.fdarianna.it/progetto%20prevenzione.htm) proliferano ormai da alcuni anni nelle nostre scuole di ogni ordine e grado e vengono proposti ed approvati sotto mentite spoglie, con lo scopo di prevenire le difficoltà di apprendimento e/o comportamento e in nome della "tutela del benessere" del bambino.
Così facendo creano nuovi "pazienti", ottenendo altri finanziamenti per i loro interventi.
Gli Insegnanti diventano sempre più segnalatori di bambini "con problemi" a psicologi e psichiatri vari, e le scuole si trasformano da luoghi d'istruzione a cliniche.
Corsi di formazione e aggiornamento a insegnanti tenuti da psicologi e neuropsichiatri sul tema ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), dislessia, bullismo, ecc. (www.ist-lacasa.it/fissi_sinistra/formazione/fissi/corsoprevdda) Progetti "salute", anche in collaborazione con case farmaceutiche, che, attraverso dei questionari fatti compilare dai genitori nella scuola dell'infanzia con interviste fatte sui loro figli, dagli insegnanti stessi (www.adhdtesting.org/testing.htm) attraverso la compilazione di liste con crocette o dagli studenti, prove di screening delle abilità sui bambini, l'osservazione degli alunni, anche durante l'attività didattica o mediante prove presentate agli alunni stessi sotto forma di gioco, hanno lo scopo di "localizzare malattie mentali" inesistenti, "etichettare i bambini come malati mentali" riconoscendoli anche "handicappati" o "diversamente abili", quindi supportati dall'insegnante di sostegno, o con la somministrazione di psicofarmaci potenti, che altro non fanno che controllare il loro comportamento e mascherare il vero problema, o sottratti alla famiglia stessa al fine di somministrare loro le cure nel caso i genitori si rifiutino.
Non esiste nessuna prova scientifica che i "disturbi psichiatrici" siano malattie di origine biologica, esistono invece prove certe che molti fattori di natura anche differente fra loro (problemi scolastici, didattici, problemi di relazione, problemi affettivi, circa 200 e forse più vere malattie fisiche e molto altro(compresi casi di bambini geniali, molto intelligenti e creativi, nutrizione non ottimale, allergie, intolleranze alimentari...) possano portare un bambino ad avere un comportamento non ottimale.
Se conosci qualcuno, bambini compresi, che ha subito violenza o danni da parte di uno psicologo o psichiatra o altro operatore della salute mentale o se a tuo figlio o a qualcuno di tua conoscenza è stato somministrato un test senza ottenere prima il consenso scritto da parte dei genitori o per ulteriori informazioni contatta il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus.
linea.stampa@ccdu.org
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28 settembre 2006
Un successo il corteo contro le false diagnosi nel campo della salute mentale
Tutto il percorso si è svolto lungo Corso Massimo d'Azeglio, proseguendo per tutta Via Nizza e terminando infine in Corso Unità d'Italia davanti al museo dell'automobile sede di un congresso di psichiatria sulla schizofrenia.
Il corteo si è svolto in modo pacifico e ordinato offrendo molti momenti di colore con cori che inneggiavano la messa al bando delle pratiche psichiatriche sui bambini e dell'ingerenza dell'istituzione psichiatrica nelle scuole. Numerose persone si sono unite alla marcia e ai cori di protesta contro le false diagnosi psichiatriche effettuate ai danni di milioni di adulti e bambini in tutto il mondo e le percentuali gonfiate per propagandare le presunte malattie e le relative "cure".
Una marcia pacifica ma chiara quella organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) i cui esperti a livello internazionale, nel sito www.cchr.org [1], e anche nel sito www.ccdu.org [2] riportano informazioni riguardanti una lunga lista di decessi causati da trattamenti mentali nella quale purtroppo da alcuni anni, si sono aggiunti anche molti bambini.
Al temine della marcia c'è stata una accesa discussione tra il Vice Presidente del CCDU sig. Silvio De Fanti e lo psichiatra Carmine Munizza (presente al congresso) sull'esistenza di violazioni dei diritti umani sui bambini perpetrati dall'istituzione psichiatrica. Il Munizza ha laconicamente commentato la discussione e la protesta dei cittadini con la frase: "noi facciamo il nostro lavoro e voi fate il vostro....."
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Tel. 02.36510685
19 settembre 2006
CORTEO PACIFISTA CONTRO LE FALSE DIAGNOSI
Ritrovo ORE 10:00
Luogo: davanti a TORINO ESPOSIZIONI - TEATRO NUOVO
C.so Massimo d'Azeglio 17 - TORINO
Dopo Verona, nel giugno di quest'anno, molte persone arriveranno da tutta Italia a Torino per protestare contro le false diagnosi psichiatriche effettuate ai danni di numerose persone, e le percentuali promosse di queste presunte malattie: come la propagnosia (o face-blindness) - un disturbo che consiste nella difficolta' a riconoscere dal volto persone gia' note -, di cui, secondo la psichiatria, soffrono milioni di persone in tutto il mondo, http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/76.html, mentre dal 5% al 7%sono i bambini che hanno l'ADHD (Hattention Deficit Iperactivity Disorder - Deficit dell'Attenzione e Iperattività).
Nella lunga lista dei decessi - http://www.cchr.org/files/10582/death.pdf - per trattamenti mentali da alcuni anni si sono aggiunti anche bambini, la cui vita è cessata a causa delle "cure" promosse da questa "pseudoscienza" .
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, organizzatore del corteo, invita tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani o che hanno subito danni nel campo della salute mentale ad unirsi alla manifestazione.
Il corteo avviene in concomitanza con il congresso psichiatrico sulla schizofrenia, "malattia" che la psichiatria sta promuovendo come la causa della sofferenza di 400 mila italiani http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/06.html.
Mentre gli psichiatri stessi, riguardo questa "etichetta", nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) sostengono: "Malgrado i tentativi, la Commissione non ha raggiunto un accordo i merito alle caratteristiche di questo disturbo; ha solamente concordato un nome con il quale identificarlo".
Thomas Szasz - Professore di Psichiatria emerito presso lo Health Science Center, State University di Syracuse, New York - dichiara: "La schizofrenia è definita in maniera così vaga che, in verità, è un termine spesso applicato a quasi ogni tipo di comportamento che non si ritiene accettabile".
Per informazioni:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Cell. 3356533305
email: info@ccdu.org
sito: www.ccdu.org
10 settembre 2006
PSICHIATRA SI DIMETTE DAL POSTO DI EDITORE IN SEGUITO ALLA SCOPERTA DEI SUOI LEGAMI NASCOSTI CON L’INDUSTRIA FARMACEUTICA
Il caso di Nemeroff esemplifica l’attenzione che oggigiorno viene data ai legami compromettenti tra l’industria farmaceutica e le università che dovrebbero svolgere le loro ricerche nell’interesse della sicurezza del paziente. Conflitti d’interesse di natura simile vennero a galla alcune settimane or sono, e riguardavano gli autori di uno studio sulla depressione pubblicato dalla Rivista dell’Associazione Medica Americana, coinvolti in un simile caso eticamente ambiguo. Il giornale Boston Globe riferiva che “il dott. Catherine D. De Angelis, Editore Capo, ha riferito al Rettore che, in violazione delle regole vigenti, gli autori di tre articoli recenti, provenienti dall’Università di Harvard, hanno mancato di rivelare i loro rilevanti collegamenti con l’industria farmaceutica... Il caso di Harvard e altri simili alimentano ulteriormente la crescente preoccupazione riguardo potenziali conflitti d’interesse nel campo della ricerca medica.” Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un gruppo di controllo sulla psichiatria, svolge inchieste su frodi ed abusi nel campo della salute mentale.
CONTINUANO LE RACCOMANDAZIONI INTERNAZIONALI CONTRO GLI PSICOFARMACI PER BAMBINI
Nonostante i poteri forti dell’industria della salute mentale continuino a sminuire i rischi documentati dei farmaci per l’ADHD, l’autorità statunitense per i farmaci (FDA) ha infine stabilito che il pubblico ha il diritto di essere informato sui rischi mortali di questi psicofarmaci. L’FDA ha ordinato che la loro etichetta debba dichiarare che possono causare arresto della crescita, psicosi, aggressività e gravi effetti collaterali a livello cardiovascolare. La richiesta è arrivata a seguito d’un crescente movimento internazionale di dottori, personale medico, attivisti impegnati nel campo dei diritti umani e genitori che hanno a lungo lottato, tramite testimonianze rese a legislatori statali e federali e dichiarazioni rilasciate ai media, perché i rischi documentati associati all’assunzione di questi psicofarmaci fossero resi pubblici.
In febbraio, un comitato di consulenti dell’FDA ha raccomandato fortemente che le confezioni di tutti i farmaci per l’ADHD contengano un messaggio ben visibile e contornato di nero che evidenzi i rischi legati all’assunzione: attacco cardiaco, paralisi e morte improvvisa.
In marzo un altro comitato s’è riunito per emanare alcuni avvisi aggiuntivi riguardo gli effetti collaterali di tipo psicologico. Precedentemente, sempre quest’anno, l’Australia aveva già lanciato un’inchiesta urgente riguardo la sicurezza di psicofarmaci per l’ADHD in seguito a 400 reazioni avverse accusate da bambini dai tre anni in su. Il Comitato dell’ONU sui diritti dei bambini, nel settembre del 2005, esprimeva preoccupazione sul fatto che l’ADHD e l’ADD “vengano erroneamente diagnosticati, con il risultato di una sovraprescrizione di farmaci psicostimolanti, nonostante le prove riguardanti gli effetti negativi di questi psicofarmaci siano sempre più numerose”. Solo nell’ultimo anno, vi sono stati dieci avvisi internazionali riguardo il fatto che i farmaci per ADHD possono causare suicidio, psicosi, allucinazioni e manie. Quattro di questi annunci s’indirizzano specificatamente ai potenziali effetti fatali a livello cardiovascolare.
Dodici avvertimenti sono stati pubblicati a livello internazionale sui pericoli degli antidepressivi, che comprendono suicidio, dipendenza, idee omicide, danni al fegato e attacchi cardiaci. Cinque di questi avvertimenti sugli antidepressivi menzionano i rischi per le donne incinte ed i loro neonati, includendo dipendenza dal farmaco per la madre e difetti per il neonato, quali malformazioni cardiache o danni letali ai polmoni.
In Italia esistono da tempo diversi "centri autorizzati" dove vengono somministrati questi psicofarmaci e le scuole italiane sono già state "investite" da test a scopo diagnostico mentre gli insegnanti vengono convinti e addestrati a etichettare i bambini o a segnalare casi.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ritiene che è diritto di ogni cittadino essere completamente informato su interventi che riguardano la sua persona e del genitore d’essere portato a conoscenza di qualsiasi intervento concernente il figlio.
Per avere maggiori informazioni sul tema ADHD puoi visitare il sito www.perchenonaccada.org , campagna culturale a cui il Comitato ha aderito e collaborato.
08 settembre 2006
PSICHIATRIA: QUALI SONO I RISCHI?
Il 21 luglio 2006 la FDA ha chiesto di aggiungere all’interno dei bugiardini degli antidepressivi Paxil, Prozac o Zoloft due altri allarmi. Presi durante la gravidanza possono sviluppare malattie fatali ai polmoni del neonato, inoltre la FDA ha messo in allarme sul prendere antidepressivi insieme a farmaci per l’emicrania, questo può causare allucinazioni, vomito, cambiamenti nella pressione del sangue, insonnia e morte. http://www.xagena.it/news/e-psichiatria_it_news/a0340694826ab06bae7fe3167683c669.html .
Questi recenti allarmi riguardo gli antidepressivi possono suonare shockanti, ma sono in accordo con la storia degli allarmi riguardo gli psicofarmaci.
Il 3 Maggio la FDA riporta il collegamento con la morte di 45 bambini con l’assunzione di nuovi farmaci antipsicotici http://www.usatoday.com/news/health/2006-05-01-atypical-drugs_x.htm.
C’erano anche più di 1300 rapporti di potenziali minacce alla vita causate dalle reazioni avverse come convulsioni e diminuzione del numero dei globuli bianchi. Il 12 Maggio la Glaxo Smith&Kline, produttrice del Paxil, ha mandato una lettera ai medici allertandoli riguardo gli effetti collaterali di questo antidepressivo tra cui il rischio di suicidio http://www.fda.gov/medwatch/safety/2006/safety06.htm#paxil .
Queste informazioni alimentano i dubbi riguardo le vere motivazioni di coloro che si professano "medici" della salute mentale senza però impiegare i parametri scientifici. E’ ormai noto che ci siano delle connessioni finanziarie tra gli esperti che contribuiscono alla stesura del più importante manuale diagnostico di psichiatria, il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – IV Edizione), testo di riferimento per la psichiatria di tutto il mondo, con alcune aziende farmaceutiche che come minimo solleva perplessità sull’indipendenza delle indicazioni diagnostiche presenti nel manuale stesso.
Mildred Cho, esperta di Bioetica dell’Università di Stanford, California, dice: “L’esistenza di categorie di malattie, convalida la necessità di farmaci. Le aziende farmaceutiche hanno un incentivo ad esercitare la propria influenza su coloro che formulano tali categorie”.
http://www.newscientist-t.com/article/mg19025494.100.html
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org www.cchr.org
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
e-mail linea.stampa@ccdu.org
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Come la psichiatria influenza la medicina
Negli anni 60' R.F., era un ragazzino e aveva il problema che nei momenti di disagio soffriva di fitte alle tempie e allo stomaco, il suo medico lo curava con riposo e vitamine. In quel modo R.F. riusciva a superare bene quei malesseri.
Quando il suo medico venne a mancare, dovette cambiare medico, fu così che iniziò una terapia a base di psicofarmaci, da quel momento le fitte divennero croniche. Dall'adolescenza fino a poco tempo fa R.F., ora sessantaduenne, racconta di essere stato sottoposto a terapia psicofarmacologica, ed oltre alla cronicità delle fitte, tali trattamenti gli hanno causato sbalzi di personalità e lui sente che il proprio carattere è stato distrutto e la propria personalità annullata. R.F. ora non assume più psicofarmaci ed è giunto alla conclusione di non aver vissuto, dato che la sua vita è stata cancellata da tali sostanze e da quando a smesso di assumerle, sente di aver ricominciato ad affrontare la vita e a vivere.
Secondo il pensiero psichiatrico, la "soluzione" per ogni cosa, dal piccolo problema personale a quello più grave, è semplicemente:
1. Diagnosticare dei sintomi usando il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM - screditato scientificamente) usato per le diagnosi psichiatriche;
2. Etichettare qualsiasi sintomo come malattia mentale;
3. Stabilire una serie di trattamenti, di solito coercitivi e costosi.
Studi medici hanno più volte dimostrato che per molti pazienti, quelli che sembrano essere problemi mentali, sono in realtà problemi causati da una malattia o condizione fisica non diagnosticata. Questo non significa "squilibrio biochimico" o "malattia generata dal cervello". Significa che comuni problemi fisici possono influenzare il comportamento ed il punto di vista di una persona. L'ex psichiatra William H. Philpott, specialista in allergie cerebrali di origine alimentare, afferma: "I sintomi risultanti dalla carenza di vitamina B12 vanno dalla scarsa capacità di concentrazione, allo stupore melanconico, dalla grave agitazione alle allucinazioni. E' dimostrato che determinate sostanze naturali possono arrestare le reazioni nevrotiche e psicotiche e che il risultato può essere immediato":
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha scritto una propria Dichiarazione dei Diritti Umani nel Campo della Salute Mentale e l'Articolo 3 cita: "Il diritto ad avere un completo esame fisico e clinico da parte di un professionista medico autorizzato di propria scelta, per garantire che le proprie condizioni mentali non siano causate da una malattia fisica non individuata e non trattata, da una ferita o difetto e il diritto di cercare una seconda opinione da un medico di propria scelta".
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
07 agosto 2006
PSICHIATRIA E DEONTOLOGIA
E' il caso di un uomo, A.C., che nel 2005 si è rivolto al medico di base chiedendo accertamenti allo stomaco in quanto accusava disturbi. Gli viene prescritto un farmaco per lo stomaco e, poiché l'uomo aveva espresso di aver avuto delle sensazioni di affanno e necessità di uscire all'aperto, nella prescrizione vengono inclusi anche due tipi di psicofarmaci, senza effettuare analisi.
La decisione è stata non assumere gli psicofarmaci. Qualche tempo dopo, siamo nel 2006, A.C. accusa nuovamente i sintomi di ansia e agitazione che lo inducono a rivolgersi ad un primario di psichiatria, presso un noto ospedale milanese, il quale gli prescrive due psicofarmaci diversi dai precedenti. Il primo giorno di assunzione di uno di questi psicofarmaci ha un incidente andando contro un muro con la sua auto tutto da solo, immediatamente seguono: difficoltà di parola, sonnolenza continua, difficoltà di scrittura e mancanza di memoria per fatti accaduti nella giornata stessa, difficoltà alla guida dell'auto.
Dopo due settimane dall'assunzione di questo psicofarmaco A.C. chiede aiuto ad un medico che esaminato il caso decide di sospendere gradualmente l'assunzione del farmaco. Dopo tre mesi A.C. ha ancora difficoltà con la guida dell'auto, difficoltà a gestire bene il movimento di una mano e quindi non può scrivere e non può lavorare, difficoltà di parola perché incespica, difficoltà di memoria e perdita dell'equilibrio. Ancora oggi quest'uomo è colto da sonnolenza tanto che mentre parla con le persone tende ad addormentarsi. Tutti questi sintomi non erano presenti prima dell'assunzione dello psicofarmaco, ma sono avvenuti immediatamente dopo l'assunzione dello stesso.
L'articolo 18 - Competenza professionale - del Codice Medico Deontologico recita: "Il medico deve garantire impegno e competenza professionale, non assumendo obblighi che non sia in condizione di soddisfare. Egli deve affrontare i problemi diagnostici con il massimo scrupolo, dedicandovi il tempo necessario per un approfondito colloquio e per un adeguato esame obiettivo, avvalendosi delle indagini ritenute necessarie. Nel rilasciare le prescrizioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative deve fornire, in termini comprensibili e documentati, tutte le idonee informazioni e verificarne, per quanto possibile, la corretta esecuzione. Il medico che si trovi di fronte a situazioni cliniche, alle quali non sia in grado di provvedere efficacemente, deve indicare al paziente le specifiche competenze necessarie al caso in esame."
L'articolo 30 - Informazione al cittadino - del Codice Medico Deontologico recita: "Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta. Il medico deve, altresì, soddisfare le richieste di informazione del cittadino in tema di prevenzione. Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranza. La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata."
Charles B. Inlander, presidente della The People's Medical Society, con i suoi colleghi ha scritto in Medicine on Trial : "Persone con disturbi psichiatrici, veri o presunti, o disturbi del comportamento hanno ricevuto delle diagnosi erronee e sono state danneggiate in misura sorprendente. Molte di esse non hanno problemi psichiatrici ma mostrano solo sintomi fisici che possono somigliare a condizioni mentali, perciò ricevono delle diagnosi erronee, vengono loro somministrati farmaci, vengono rinchiusi in manicomi e spediti in un limbo dal quale non potrebbero tornare mai…."
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
18 luglio 2006
Cosa si nasconde dietro la violenza giovanile?
Da questi diari si vorrebbe dimostrare che la strage poteva essere prevista ed evitata. Eppure c'è qualcosa di più insidioso che emerge da questo fatto di cronaca e che traspare in fatti di cronaca simili.
Eric Harris e Dylan Klebold, i due adolescenti del liceo Colombine, sono esempi del fallimento dei programmi psicologici di "gestione della collera" e di "educazione alla morte", che entrambi avevano frequentato, su ordine del tribunale, dopo essere stati accusati del reato minore del furto di un'auto. A scuola durante il corso di "educazione alla morte" gli studenti dovevano immaginare la propria morte. In seguito Harris, che prendeva anche un antidepressivo che induce a violenza e suicidio, fece un sogno che lui e Klebold entravano in un centro commerciale sparando all'impazzata. Harris raccontò di questo sogno in uno scritto e lo consegnò all'insegnante. A breve distanza di tempo lui e Klebold lo misero in atto. Infatti il 20 aprile 1999 entrarono a scuola sparando all'impazzata, uccidendo 12 studenti e un insegnante e ferendo altre 23 persone, prima di uccidersi.
Il programma di "educazione alla morte", usato sin dagli anni '70, richiede che i giovani discutano del suicidio e scrivano i loro testamenti ed epitaffi.
A seguito della diffusione dei programmi psichiatrici per bambini a base di farmaci e di programmi didattici di stampo psicologico, le statistiche dei suicidi nei giovani, dove tali programmi sono stati attuati, sono incrementate.
Alcuni esempi ne sono i seguenti fatti: su 12 sparatorie avvenute in alcune scuole americane, ben 7 sono state commesse da adolescenti che avevano assunto farmaci psicotropi, regolarmente prescritti, noti per causare comportamenti violenti; nel febbraio 2004 il quindicenne greco Andreas, in cura con farmaci psicotropi, sparò al padre adottivo uccidendolo; il 17 maggio 2004 il diciannovenne Ryan Frulough, del Maryland, commise l'omicidio di un compagno di scuola nel periodo in cui assumeva un antidepressivo regolarmente prescritto.
L'analista ricercatrice Diane Alden ha dichiarato: "Abbiamo avuto anni di consulenze, di terapie, di farmaci, di sistemi indisponenti e non accademici, e ciò che ne abbiamo ricavato sono bambini stupidi che si sentono bene ad essere stupidi e violenti". Nel 2004 l'avvocato Jhon L. Whitehead, fondatore del Rutherford Institute e scrittore, ha lanciato questo monito: "La triste realtà è che scuole pubbliche e i genitori sono stati ingannati dalle industrie psichiatriche e farmaceutiche."
In Italia da alcuni anni ormai si stanno organizzando corsi di indottrinamento per insegnanti e genitori su come classificare i comportamenti dei bambini, alla ricerca di ipotetici "segnali" di disturbo mentale, per poi far loro intraprendere percorsi psicologici o indirizzarli verso trattamenti psichiatrici.
Questionari psicologici ( vedi [1] e [2] )sono effettuati in diverse scuole italiane a scopo epidemiologico per individuare stati d'ansia, depressione, fobie fra i bambini in tenera età e preadolescenti. (www.adhdtesting.org).
Ogni genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrici o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a false etichette psichiatriche, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Nel sito italiano, www.ccdu.org , è possibile vedere un video shock: riguardo gli effetti collaterali di alcuni psicofarmaci somministrati a bambini ed adolescenti.
08 luglio 2006
Psichiatria: molte idee, grande confusione
Ridefinendo i comportamenti umani ed etichettandoli come patologie, ogni cosa può divenire una grave e diffusa malattia, a tre condizioni:
1. che si abbiano i mezzi economici per diffondere sufficientemente tale“verità”.
2. che si possieda un qualche tipo di autorità “scientifica” per imporre il“verbo”.
3. che gli interlocutori siano sufficientemente ignoranti e creduloni.
Il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico del Disturbi Mentali) è ampiamente usato in tutto il mondo per diagnosticare disordini mentali, ed è noto che i diversi disturbi in esso elencati, sono "democraticamente" votati per alzata di mano.
Negli ultimi anni, critici del settore sostengono che l'uso di tale manuale sia assurdo: tramite diagnosi di malattie create ad arte, come la fobia sociale, il disturbo del calcolo, la brutta calligrafia, un problema sul lavoro, un problema scolastico, ecc., si profila un tentativo di ridefinire e ridurre ogni problema della vita ad un disturbo mentale. Ciò stabilisce i presupposti per la successiva vendita di vari psicofarmaci.
L’esagerazione ed esasperazione delle statistiche delle innumerevoli malattie psichiatriche (es.: “La depressione è in costante aumento in tutto il mondo, tanto che nel 2020 potrebbe salire al secondo posto nella classifica delle malattie più diffuse. I dati, elaborati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono stati presentati a Toronto, nel congresso dell'Associazione Americana di Psichiatria. – fonte: 22/5/06 – Swiss Info) più che ad un allarme medico scientifico, sembra seguano una precisa strategia di marketing.
Il professore di medicina di Harvard, Joseph Glenmullen, afferma: “I sintomi di depressione non sono altro che degli stati emozionali soggettivi, perciò la diagnosi è assai vaga”. Glenmullen afferma che le schede di valutazione e di comparazione utilizzate per esaminare le persone rispetto alla depressione sono superficiali e “progettate per calzare alla perfezione con gli effetti degli psicofarmaci, enfatizzando i sintomi fisici della depressione che per lo più rispondono alle cure antidepressive…mentre assegnano un numero al paziente così da apparire scientifici. Quando si esaminano le domande e le scale usate, si scopre che sono completamente soggettive, basate su ciò il paziente riferisce o sulle le impressioni di chi valuta”.
Il 22% degli esperti che lavorarono all’edizione del DSM, hanno ricevuto compensi dalle aziende farmaceutiche, per consulenze, negli anni fra il 1989 e il 2004, mentre il 16% ha lavorato come membro di commissioni di ditte farmaceutiche, attività tipicamente molto più lucrative degli stipendi da ricercatore. (fonte: The New York Times).
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, da anni denuncia gli abusi nel campo della salute mentale: il trattamento farmacologico eccessivo, l’etichettamento, la diagnosi imperfetta, la mancanza di protocolli scientifici…
Le testimonianze di numerose persone in cura psichiatrica da anni, ci dicono che troppo frequentemente non solo non hanno risolto i problemi originari per cui si erano rivolti al medico, ma che spesso ne sono stati pesantemente danneggiati.
Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org www.cchr.org
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
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30 giugno 2006
ADHD: OTTIMO AFFARE, PESSIMA MEDICINA
- quasi 8 milioni di bambini etichettati e drogati nei soli USA;
- quasi 200 morti correlate al trattamento;
- un giro di affari enorme che sostiene questo mercato.
- 17 milioni di bambini, nel mondo, sotto trattamento psichiatrico.
In Italia, secondo alcuni illustri psichiatri, promotori dell’ADHD (Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività), tale “disturbo” è una patologia neuropsichiatria ad esordio in età evolutiva, la cui prevalenza sarebbe stimata tra il 3-5% della popolazione in età scolare; mentre nelle forme particolarmente gravi la stima è dell’1%. Secondo questi esperti italiani il “disturbo” può presentarsi con differenti manifestazioni cliniche e può compromettere numerose tappe dello sviluppo e dell’integrazione sociale del bambino, predisponendolo ad una patologia psichiatria o ad una condizione di disagio sociale.
David Kaiser, medico e psichiatra in una intervista sul ‘Psychiatric Times’ del dicembre 1996 aveva dichiarato che: “La moderna psichiatria deve ancora dimostrare, in modo convincente, la causa genetico/biologica di una sola malattia mentale…. Pazienti vengono dichiarati affetti da “squilibrio biochimico” nonostante non vi siano prove a sostegno di tale affermazione e….che nessuno sappia veramente come dovrebbe manifestarsi un corretto equilibrio biochimico.”
Quali sono le prove oggettive e scientifiche per arrivare a diagnosticare un bambino come “iperattivo” o, nel caso più grave “ipercinetico”?
Alcuni dei punti sono:
1. Interviste diagnostiche: Queste interviste verranno fatte ai genitori attraverso domande che incoraggiano i genitori a descrivere i bambini con un dettaglio sufficiente a stabilire se uno specifico sintomo (comportamento), è clinicamente significativo, anche considerando fattori che possano modificare la percezione da parte del genitore, quali ambiente sociale, livello culturale, pregiudizi, ecc.
2. Questionario per i genitori e gli insegnanti: In questa fase verranno usati i test su modello americano. Questi test permettono di rilevare importanti informazioni sul comportamento sociale, accademico ed emotivo dei bambini di età compresa tra i 3 e i 17 anni. (http://www.adhdtesting.org/testing.htm)
2. Valutazione delle abilità di lettura e calcolo: Uno dei frequenti motivi d’invio dei bambini con ADHD alle strutture sanitarie è costituito dalle difficoltà scolastiche. E’ necessario eseguire sui bambini in età scolare una rapida prova di screening delle abilità di lettura e comprensione del testo ed alcune semplici prove di calcolo aritmetico. Vengono fatti questi test tramite le Prove MT o tramite la Batteria per la valutazione della dislessia.
(prove MT: http://handitecno.indire.it/ –Batteria per la valutazione: http://www.neuropsy.it/)
L’ultimo dato da tenere in considerazione è anche il fatturato della Novartis (http://www.novartis.it/media/comunicati/index.jsp?menu=1&id_obj=366) che nel 2006 solo negli USA è aumentato del 15%, fino a raggiungere i 2,1 miliardi di dollari, ed è stato trainato da alcuni farmaci generici ma, la crescita è stata sostenuta anche dai farmaci Focalin/Ritalin.
Ogni genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrici o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a false etichette psichiatriche, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Nel suo sito italiano, www.ccdu.org, è possibile vedere un video shock: riguardo gli effetti collaterali di alcuni psicofarmaci somministrati ai bambini ed adolescenti.
13 giugno 2006
In mille a Verona

Manifestazione per dire ''NO agli psicofarmaci ai bambini''
VERONA 11 giugno 2006 - Un convegno come tanti in tutta l'Italia, dove "illustri" psichiatri parlano diADHD, di sintomi, di cure. In mille in corteo a Verona per manifestare contro un convegno sull'ADHD.
Rappresentanti del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani di Torino, Aosta, Firenze, Trieste, Padova, Pordenone, Macerata, Roma, Brescia, Monza, Novara, Bergamo, Milano ed anche una rappresentanza dalla Francia si sono dati appuntamento ieri in Piazza Pradaval ed hanno marciato per le strade di Verona fino a fermarsi davanti al Polo Zanotto dell'università scaligera.
Qualche giorno fa l'EMEA ha dato la notizia che il Prozac può essere somministrato ai bambini dagli 8 anni in su, questo è un fermo NO agli psicofarmaci ai bambini.
Il CCDU non vuole che si ripeta in Italia quello che in USA è una verità da molti anni, negli Stati Uniti più di 8 milioni di bambini sono sottoposti a trattamenti psico-farmacologici. A causa dei pesanti effetti collaterali degli psicofarmaci prescritti, che in vari casi hanno determinato anche la morte del bambino, gli USA hanno dovuto intraprendere azioni legislative per contenere il dilagare di questo fenomeno e tutelare genitori e figli nelle scuole da azioni coercitive che violavano alcuni diritti fondamentali. Nel sito del CCDU, www.ccdu.org, è possibile vedere un documentario di alcune televisioni americane che hanno rivelato la drammaticità degli psicofarmaci e i loro effetti devastanti.
Il CCDU continuerà a denunciare gli abusi della psichiatria nel campo della salute mentale.
Difendiamo i diritti dei bambini
Ancora una volta parliamo di “sperimentazione” NON di certezza sull’uso di psicofarmaci ai minori.
Negli Stati Uniti più di 8 milioni di bambini sono sottoposti a trattamenti psico-farmacologici. A causa dei pesanti effetti collaterali degli psicofarmaci prescritti, che in vari casi hanno determinato anche la morte del bambino, gli USA hanno dovuto intraprendere azioni legislative per contenere il dilagare di questo fenomeno e tutelare genitori e figli nelle scuole da azioni coercitive che violavano alcuni diritti fondamentali.
Anche in Italia aumentano i casi di bambini che per presunti disturbi mentali o comportamentali, vengono segnalati dalle scuole ai Centri di Neuropsichiatria Infantile.
Uno studio italiano terminato nel 2004 (http://www.pol-it.org/ital/NT20040920.htm ) è emerso che 311 soggetti, pari al 9.1% del campione, hanno soddisfatto i criteri per un disturbo psichico secondo la classificazione del DSM IV. In pratica ogni 1000 adolescenti, 90, secondo i criteri adottati, manifesterebbero una patologia psichica.
Secondo il Dr. Peter Breggin, psichiatra e scrittore di numerosi testi (www.breggin.org) ha dichiarato: "Le ditte farmaceutiche hanno individuato nei bambini un grosso affare che potrebbe innalzare di molto i profitti".
II CCDU è fortemente contrario ai metodi coercitivi e dannosi impiegati spesso nel campo della salute mentale. Gli orrendi effetti collaterali di alcuni psicofarmaci, sono frequentemente sottovalutati: dipendenza, spossatezza, diminuzione dell'impulso sessuale, tremori, incubi, aumento dell'ansietà e comportamento violento o suicida, solo per citarne alcuni. Alcuni psicofarmaci possono provocare anche danni irreversibili al cervello e al sistema nervoso.
Per questo motivo da qualche mese è partita una nuova campagna informativa del CCDU in tutta Italia: “I bambini rappresentano il nostro futuro” con migliaia di poster attaccati nelle maggiori città italiane ed annunci pubblicati su quotidiani locali, perché i genitori devono avere tutte le informazioni possibili e poter decidere il futuro dei loro figli prima di dire SI!
Sabato 10 giugno saremo presenti a Verona alle ore 10 in Piazza Pradaval per un corteo pacifico nella città per manifestare e dire “NO AGLI PSICOFARMACI AI MINORI”, non sono l’unica soluzione, ed invitiamo i cittadini a parteciparvi ma soprattutto a raccogliere ogni tipo di informazione prima di somministrare psicofarmaci ai bambini.
28 maggio 2006
FALSE DIAGNOSI IN PSICHIATRIA, CHI CREA LO STIGMA MENTALE?
Il presidente della Società Italiana di Psicopatologia durante il Congresso Nazionale di Psicopatologia nel febbraio 2006, ha dichiarato che: “Nelle attuali sindromi diagnosticate dal DSM IV [ Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali ] spesso non vi è né corrispondenza eziologica [ causale ] né specificità terapeutica. Non siamo stati in grado di trovare neanche un marker neurologico delle sindromi psichiatriche maggiori”.
(http://www.pol-it.org/ital/SOPSI2006/2106report.htm).
Al 159° Meeting dell’American Psychiatric Association tenuto lo scorso 20 maggio a Toronto, in Canada, sono stati evidenziati cinque fattori del rischio di disturbo bipolare, questi sono: ansia, senso di spossatezza, storia familiare di disturbo bipolare, una diagnosi recente di depressione e problemi legali. Il 43 per cento dei pazienti che avevano riferito di presentare almeno tre di questi fattori sono risultati poi positivi per disturbo bipolare al Mood Disorder Questionnaire (MDQ). Secondo Joseph Calabrese, della Case Western Reserve University di Cleveland, i disturbi bipolari sono comunque difficili da identificare sia per chi ne soffre che per il medico, dal momento che i sintomi vengono spesso confusi con quelli della depressione maggiore.
Calabrese ha dichiarato che spessissimo il paziente bipolare non riesce ad avere un’occupazione stabile: “Chiedete ad un paziente depresso se ha cambiato molti lavori negli ultimi tempi; se la risposta è positiva, è probabile abbiate a che fare con un paziente bipolare”.
Per cercare di combattere contro lo stigma, nei confronti delle malattie mentali in generale e in particolare contro la schizofrenia, nel 1996 la World Psychiatric Association ha lanciato un poderoso progetto rivolto a tutte le possibili persone coinvolte nella gestione della salute mentale: dal malato, alla famiglia, ai medici, agli organi di stampa. A nove anni di distanza dall’inizio del progetto si cominciano a fare i primi bilanci: ne risulta una situazione ancora confusa e pochi miglioramenti. La persistenza dello stigma è l’ostacolo maggiore a qualunque progresso nella cura e nella gestione delle malattie mentali.
Questa propaganda psichiatrica non sta forse alimentando il concetto di stigma della malattia mentale?
Nuove malattie psichiatriche vengono ogni giorno annunciate così che l’apparenza del loro aumento nella popolazione mondiale risulta veramente allarmante.
Dobbiamo tenere in considerazione che ognuna di queste nuove o vecchie “malattie mentali” sono presenti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM).
Bruce Wiseman, presidente dell'ufficio nazionale del CCDU per gli Stati Uniti, ha dichiarato: "Il DSM è un documento inaffidabile e pseudoscientifico, capace tuttavia di recare enormi danni alla vita della gente e usato per generare un fatturato da 76 miliardi di dollari l'anno nel ramo degli psicofarmaci".
Nella prima pubblicazione, risalente al 1952, nel DSM erano elencate 112 malattie, l’edizione odierna ne contiene ben 370 destinate ad aumentare. Col passare degli anni la psichiatria si è accorta di poter estendere la propria influenza e i propri interessi nei riguardi di una gamma pressoché infinita di atteggiamenti o problemi umani.
In medicina non si può stabilire per votazione che il colera è o non è una malattia, esistono prove e fatti incontrovertibili. In psichiatria l’omosessualità e la masturbazione sono state per lungo tempo considerate patologiche, ma oggi non lo sono più; il gioco d’azzardo, invece, era un problema morale, mentre oggi affermano che è una malattia.
Catalogare, definire e dare un nome alle cose e ai fenomeni non è scientifico. Questa pratica, specie quando abusata, ricade in ambito politico. Tutte le malattie, dalle più gravi alle più innocue, sono visibili e misurabili tramite alterazioni che provocano nelle cellule, nei tessuti, negli organi o nel metabolismo. Per ogni malattia, inoltre, dal cancro al raffreddore, dall’infarto al diabete, esistono esami medici oggettivi (radiografie, esami di laboratorio ecc.) che ne provano o meno la presenza, al di là del parere di chiunque.
Le opinioni personali non contano in medicina, questo è ciò che fa di essa una scienza. Si è ben lungi dal sapere tutto, ma perlomeno si avvale unicamente del metodo scientifico.
“Contrariamente a quanto è stato dichiarato” fa notare il biopsicologo Elliot S. Valenstein “non è stata trovata alcuna indicazione biochimica, anatomica o funzionale che distingua in modo attendibile i cervelli dei malati mentali…”.
Nel campo della salute mentale esistono a tutt’oggi pratiche barbariche, violente, che causano degradazione ed umiliazione nelle vittime che le subiscono, spesso addirittura letali, quali i moderni sistemi di contenzione sia fisica che chimica che non possono continuare ad essere ignorati ma devono essere denunciati.
La gente deve essere informata e deve poter decidere a chi affidare la propria vita.
Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
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Tel. 02.36510685
25 maggio 2006
A PIU’ DI 17 MILIONI DI BAMBINI IN TUTTO IL MONDO SONO PRESCRITTI PSICOFARMACI
Le morti provocate dai farmaci antipsicotici rappresentano la terza grossa categoria di decessi provocati da psicofarmaci letali, attualmente prescritti a milioni di bambini americani; gli antidepressivi ora hanno l’obbligo di recare sulla confezione il “riquadro nero” di avvertimento della FDA, che avvisa come il farmaco provochi nei bambini e negli adolescenti reazioni suicide; un comitato consultivo dell’FDA ha consigliato che un analogo “riquadro nero” venga apposto sulle confezioni dei farmaci per l’ADHD, per avvertire che la sostanza causa sincopi, attacchi di cuore e morte improvvisa nei bambini. A livello internazionale, sono più di una decina gli avvertimenti lanciati sugli effetti collaterali che gli psicofarmaci hanno su bambini e adolescenti, tra i quali ricordiamo danni al fegato, scompensi cardiaci, sincopi, allucinazioni, psicosi, manie, comportamento violento, tendenze suicide e morte. Ciò nonostante, si continuano a prescrivere questi farmaci a oltre 17 milioni di bambini in tutto il mondo.
In Italia le statistiche rivelano che 30.000 bambini sono in cura psicofarmacologica. Nel Marzo del 2003 il Ministro della Salute aveva approvato un decreto che portava il Metilfenidato in Tabella IV, togliendola così dalle sostanze stupefacenti (Tabella 1 e 2).
Il 26 aprile 2006 il Ministro della Salute e il Ministro della Giustizia hanno emesso un Decreto che riporta il metilfenidato nella tabella 1 e 2 delle sostanze stupefacenti.
Il Ministero della Salute ha richiesto un esame più approfondito delle cosiddette malattie mentali in età adolescenziale ed è in fase di avvio un nuovo progetto denominato “Progetto ADHD” sotto la supervisione dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Il progetto ADHD ha diverse fasi tra cui:
Interviste diagnostiche fatte ai genitori attraverso domande che incoraggiano i genitori a descrivere gli atteggiamenti dei bambini ;
Questionari o meglio test per i genitori e per gli insegnanti, per rilevare informazioni sul comportamento sociale, accademico ed emotivo dei bambini in età compresa tra i 3 e i 17 anni;
Valutazione delle abilità di lettura e calcolo.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), in Italia è presente come Onlus, fa parte di un gruppo internazionale di tutela dei Diritti Umani nel campo della salute mentale, da anni raccoglie informazioni e testimonianze sulla somministrazione di psicofarmaci ai bambini, per esempio lo scorso mese il Psychotherapy and Psychosomatics ha scoperto che il 100% degli psichiatri che stabiliscono i criteri diagnostici per i cosiddetti “disturbi dell’umore” (tra i quali figurano il “disturbo bipolare” e i “disordini schizofrenici/psicotici”) al fine di includerli nel Diagnostic and Statistical of Mental Disorders (DSM) della American Psychiatric Association’s (APA) sono finanziariamente collegati alle industrie farmaceutiche che producono i relativi farmaci.
In passato i farmaci antipsicotici causavano una reazione tossica letale, chiamata sindrome neurolettica maligna, che si stima abbia causato la morte di 100.000 americani. Ci sono voluti 20 anni di battaglie legali prima che nel 1985 l’APA inviasse ai propri associati una circolare di avvertimento sull’uso di tali farmaci. La signora Ellen Liversidge, che nel 2002 perse il figlio in seguito alla somministrazione di un farmaco antipsicotico, ha dichiarato che: “Sull’etichetta non c’era nessun avvertimento. E neppure il dottore ci ha avvertiti. Bisogna davvero che così tante persone vengano uccise? Abbiamo bisogno ancora di un’altra montagna di articoli sui giornali?
Tutto ciò dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dai genitori, gli insegnanti e le istituzioni italiane.
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Articolo di USA Today: http://www.usatoday.com/news/health/2006-05-01-atypical-drugs_x.htm
16 maggio 2006
RITALIN, SECONDO ALLARME NELLE SCUOLE
Il 26 aprile di quest'anno il Ministero della Salute e il Ministero della Giustizia hanno pubblicato un decreto per riportare il metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, nella tabella 1 e 2 degli stupefacenti. (http://www.altalex.com)
Ma il Ritalin continua a essere usato nei centri di riferimento, come annunciato di recente dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS).
(www.iss.it)
Il vecchio progetto Prisma, giunto al suo epilogo nel 2004, ha stabilito che 90 adolescenti su 1000 presentano patologie psichiche. Ma se fosse così, significherebbe che in una classe media due o tre alunni rischiano prescrizioni farmacologiche.
Nei nuovi test, la diagnosi dell'ADHD resta invariata, è sufficiente rispondere a nove domande e chi si riconosce in almeno sei delle sintomatologie è diretto al Centro di Riferimento locale, dove di norma è effettuato un trattamento farmacologico.
È in fase d’avvio anche un registro nazionale per i bambini che usano Ritalin, che devono essere monitorati regolarmente, per valutarne le intolleranze. Il piano terapeutico standard prevede un primo controllo dopo una, due, massimo quattro settimane, poi ogni cinque o sei mesi, da parte di un neuropsichiatra del Centro di Riferimento più vicino. (http://www.cineca.it/siss/progetti/progetto-adhd.htm)
È previsto un notevole coinvolgimento degli insegnanti, con corsi formativi sull'ADHD, e persino dei genitori, con questionari sul comportamento dei loro figli.
Il rischio maggiore di tutto ciò è di "rendere malato" un numero spropositato di bambini, con la violazione dei diritti umani, come già sta avvenendo in America, dove una diagnosi per ADHD dura 10-15 minuti e dove i minorenni che assumono Ritalin sono il 3-5% (si parla addirittura di bambini di 2 anni). La situazione non è comunque molto migliore in Gran Bretagna, dove le stime parlano di 10.000 bambini, o in Germania, dove si è registrato un notevole aumento di consumi, dato che ogni medico può prescrivere questo psicofarmaco.
In Italia le cifre variano da regione a regione, in Sardegna ad esempio si sono registrati consumi di Ritalin fin dal 1998.
La soluzione è di non accettare diagnosi facili che si basano su criteri soggettivi e pseudoscientifici, ma accertarsi che vengano effettuati adeguati esami medici. La conoscenza dei reali pericoli è il migliore strumento che abbiamo per evitare di giungere alla triste realtà delle scuole americane.
Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contatta il:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
tel. 02 36510685 email: linea.stampa@ccdu.org
sito: www.ccdu.org - www.cchr.org
01 maggio 2006
DIFENDIAMO I DIRITTI DEI BAMBINI
Nel nostro Paese abbiamo già vari casi: quello verificatosi a Torino , ove se i genitori non avessero sottoposto il figlio a sedute psicologiche, quest’ultimo sarebbe stato bocciato; varie situazioni in cui genitori hanno lamentato al nostro Comitato la somministrazione di test per rilevare disturbi dell'apprendimento o del comportamento effettuati ai loro figli a scuola, senza che fossero fornite tutte le informazioni a riguardo; diagnosi errate che hanno indotto a terapie errate come per il caso di Milano di questi giorni; sono segnali che devono essere colti e valutati nella loro importanza.
Negli Usa un caso simile aveva riguardato il nipote del Presidente Bush; anche in quell’occasione la famiglia e i genitori avevano rifiutato di sottoporre il bambino a terapia psicofarmacologica e successivamente il tribunale aveva dato loro ragione (Bush’s bro: My son was a victim of school Rx – Reading, ritin & ritalin" – New York Post , Wednesday, August, 14, 2002).
In merito a tali test e alla sindrome dell’Attention Deficit Hiperactivity Disorder (ADHD) il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il Dottor Roberto Cestari, Presidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, sostiene: "Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. E' una sintomatologia che, 15 anni fa, la psichiatria in USA ha trasformato, per alzata di mano, in malattia. Da allora hanno iniziato a diffondere il messaggio secondo il quale qualsiasi bambino con questa sintomatologia ha una malattia vera e propria, una malattia mentale. Guardando la storia, si comprende come la società occidentale si sia evoluta, da duemila anni a questa parte, senza che nessun bambino abbia avuto queste etichette diagnostiche; e quindi senza "l'aiuto" di terapie di questo genere. Non mi sembra che in assenza di queste cose siano mancati gli strumenti per consentire il progresso della società. Assistiamo ad una fortissima spinta per la medicalizzazione dei comportamenti umani e dei bambini in particolare; non è un caso se, da qualche decennio, la psichiatria ha scoperto che il mercato dei bambini può essere un mercato interessante."
Ogni genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrici o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l'abuso.
26 aprile 2006
Il BUSINESS DELLA MALATTIA MENTALE CON IL MANUALE DIAGNOSTICO DELLA PSICHIATRIA
Sul numero di questo mese della rivista Psychotherapy and Psychosomatics si rivela lo stretto rapporto finanziario esistente tra l’industria farmaceutica e la "bibbia" dell’American Psychiatric Association’s (o APA) ovvero il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali o Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM). Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), un gruppo di sorveglianza delle attività psichiatriche, considera una conferma tale studio poiché è da oltre un decennio che il CCDU chiede ai vari organi governativi di abolire il DSM e dichiararlo materiale senza alcun valore a fini assicurativi, legislativi e giurisprudenziali. Bruce Wiseman, presidente dell’ufficio nazionale del CCDU per gli Stati Uniti, ha dichiarato: "Il DSM è un documento inaffidabile e pseudoscientifico, capace tuttavia di recare enormi danni alla vita della gente e usato per generare un fatturato da 76 miliardi di dollari l’anno nel ramo degli psicofarmaci".
Lo studio, condotto da Lisa Cosgrove (psicologa della University of Massachusetts) e Sheldon Krimsky (docente presso la Tuft University), documenta i finanziamenti erogati dalle società produttrici di farmaci per "disturbi mentali" agli psichiatri che hanno definito i disturbi inclusi nel manuale. Il 100% degli "esperti" partecipanti ai pannelli che hanno collaborato alla quarta edizione del DSM (o DSM-IV), sovrintendendo tra l’altro alla formulazione dei cosiddetti "disturbi dell’umore" – tra i quali rientrano la "depressione" e i "disordini schizofrenici/psicotici" – erano finanziariamente legati a società farmaceutiche. I farmaci per i succitati "disturbi" costituiscono la più grossa fetta del mercato mondiale: solo nel 2004, gli antidepressivi hanno realizzato un fatturato da 20,3 miliardi di dollari e gli antipsicotici 14,4 miliardi.
La dott.ssa Tana Dineen, autrice del libro Manufacturing Victims (Vittime artificiali, un libro che mette a nudo l’infondatezza fraudolenta del DSM), sostiene che al contrario di quanto accade per le diagnosi mediche, l’esistenza dei disturbi elencati del DSM viene decisa tramite "voto" dai membri dell’APA. Non solo: i disturbi possono essere tolti dal DSM se mantenerli in lista causa troppe noie. Per esempio, nel 1973 l’APA decise tramite voto (5584 favorevoli, 3810 contrari) di non considerare più l’omosessualità un disturbo mentale: ma l’unico motivo fu il fatto che alcuni attivisti gay avevano picchettato il convegno dell’Associazione. Il potere del DSM è enorme a fronte della fraudolenza con cui viene stilato. Come dice la dott.ssa Cosgrove, il DSM altro non è che uno "strumento politico".
Il manuale viene infatti usato per sottrarre i figli alla custodia dei genitori, per negare il diritto di voto in alcuni paesi, per stabilire se un imputato è idoneo a dichiararsi "colpevole" nel corso di un processo o se la sua condotta criminale va scusata. È stato persino usato per dichiarare nulle le volontà testamentarie, per risolvere contratti perfettamente leciti e prevaricare la volontà individuale in questioni riguardanti la gestione di un’attività commerciale o di una proprietà. Gli istituti scolastici e i servizi per l’infanzia possono ricevere finanziamenti aggiuntivi se a un bambino viene diagnosticato un disturbo presente nel DSM. Per contro, vi sono genitori che sono stati obbligati a somministrare ai propri figli farmaci noti per indurre comportamenti violenti e suicidi. Se non bastasse, quegli stessi genitori sono stati minacciati di intervento da parte dell’autorità giudiziaria se non avessero acconsentito al trattamento, e tutto ciò solo perché a loro figlio era stato attribuito un "disturbo" elencato nel DSM. Lo psichiatra newyorchese Ron Leifer sostiene che il metodo diagnostico degli psichiatri è "fraudolento e arrogante" e che "attribuire scientificità al DSM è un’affermazione lesiva della cultura".
Anche la dott.ssa Cosgrove ha sollevato quesiti fondamentali sull’inconsistenza scientifica del DSM, dichiarando che "Non esiste alcun esame del sangue per sostenere l’oggettiva esistenza dei disturbi elencati nel DSM, il quale poggia su opinioni formulate da coloro che poi, nella loro attività, si basano a loro volta su di esso".
La Legge sull’assenso dei genitori, una proposta di legge federale presentata l’anno scorso alla Camera dei rappresentanti e sostenuta, a tutt’oggi, da 40 membri del Congresso statunitense, ha per obiettivo il taglio dei finanziamenti statali per lo screening mentale degli studenti basato sul DSM, proprio perché esso non ha alcun valore scientifico. Questa proposta di legge, la n. 181, afferma: "Gli stessi autori del… Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali riconoscono che i criteri diagnostici per la malattia mentale sono vaghi e affermano che: ‘I criteri usati nella redazione del DSM-IV rimangono basati sul consenso, senza fornire chiari dati empirici a sostegno del numero di elementi richiesti per la formulazione di una diagnosi. … Inoltre i tratti comportamentali precisati nel DSM-IV rimangono, malgrado i tentativi di standardizzarli, soggettivi…’".
Il CCDU sottolinea la necessità di tutelare le persone dai rischi e dalle violazioni dei diritti umani che potrebbero scaturire dall’uso del DSM, una minaccia oggi più che mai reale se si considera che nei processi di definizione dei disturbi mentali sono coinvolti gli interessi economici delle case farmaceutiche. Il CCDU, fondato dalla Chiesa di Scientology, ha intervistato centinaia di esperti sul DSM e sulla psichiatria; il contenuto di questi documentari è a disposizione del pubblico presso il museo "Psichiatria: industria della morte" che si trova a Los Angeles. È possibile visionare contenuti video di medici, psichiatri e psicologi che collaborano con il CCDU per smascherare la frode delle diagnosi psichiatriche, all’indirizzo http://www.cchr.org/
Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contatta il:Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onluse-mail: mailto:info@ccdu.org sito: http://www.ccdu.org/
tel.: 02 36510685
25 aprile 2006
PSICHIATRIA E SCUOLA
23 febbraio 2006
Votare le malattie per alzata di mano
C’è un grande denominatore comune in tutta l’attività diagnostica e pratica della psichiatria e cioè, l’utilizzo di un manuale che è alla sua IV edizione. Pubblicato per la prima volta nel 1952, il DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel quale vennero elencati tutti i disturbi mentali, allora erano 112, ad oggi alla sua IV edizione sono diventati 374. Il DSM è il testo unico e ufficiale di diagnosi psichiatrica in tutto il mondo, i membri dei vari comitati scientifici che lo compilano sono quasi esclusivamente americani e membri dall’Associazione Psichiatrica Americana. Usato come serio strumento diagnostico, non solo per il trattamento individuale ma anche nelle cause per la custodia dei bambini, nei casi di presunta incapacità mentale, nei tribunali, nell’istruzione e in tanti altri campi.
Il DSM è ormai accettato come testo autorevole per prendere decisioni in merito alla sanità o insanità mentale e all’esistenza di malattie mentali di qualcuno, dovunque venga richiesto il parere psichiatrico.Ma il DSM è realmente uno strumento medico e scientifico?Ad esempio nel 1987, il “Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività” è stato letteralmente messo in esistenza tramite una votazione per alzata di mano e approvato dai membri dell’APA (Associazione Psichiatrica Americana) e quindi incluso nell'edizione del DSM III-R. Dopo un anno negli Stati Uniti 500.000 bambini sono stati dichiarati affetti da tale “disturbo”.
Questa procedura non scientifica ha condotto lo psichiatra Al Parides a definire il DSM: “Un capolavoro di manovra politica” ed osservare che “Ciò che hanno fatto è stato di dare un aspetto medico a molti problemi che non hanno cause biologiche dimostrabili”. Secondo i risultati di un sondaggio internazionale condotto nel 2001 ad esperti della salute mentale inglese, il DSM-IV è stato votato come uno tra i 10 peggiori testi di psichiatria del millennio.
Il Dott. Sidney Walker III, neuropsichiatra e autore del libro A dose of insanity, ha affermato che il DSM ha “portato a drogare inutilmente milioni di persone….”.
Il Professore di bioetica dell’Università del Minnesota, Carl Elliot, ha detto che: “Il modo per vendere psicofarmaci è vendere malattie psichiatriche”. Il Dott. Jim Bolton docente di psichiatria del St. George’s Hospital, Londra 2001, dice: “Non esiste un test per la depressione. La nostra comprensione del cervello è semplicemente troppo primitiva. Voi fate le diagnosi in base al comportamento…Probabilmente tentiamo di curare la depressione soltanto perché esistono dei farmaci appositi”.
Thomas Szasz Professore emerito di psichiatria nel 2002 afferma: “Non esiste un esame del sangue o altro test biologico che consenta di accertare la presenza o l’assenza di una malattia mentale, come invece avviene per la maggior parte dei disturbi fisici: se un simile test venisse ideato, le malattie che fino a quel momento erano considerate psichiatriche cesserebbero di essere tali e sarebbero classificate come sintomi di malattie fisiche”.
Se ritieni di avere subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, mettiti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, ci attiveremo.
Tel 02 36510685 e-mail: ccdu_italia@hotmail.com
15 febbraio 2006
PSICOFARMACI SOTTO ESAME
Secondo il "New England Journal of Medicine", i bambini delle donne che hanno assunto psicofarmaci nella seconda metà della gravidanza rischiano di sviluppare malattie al polmone sei volte più del normale.
Mentre nel nostro Paese continua la propaganda sui disturbi psichiatrici che affliggerebbero i nostri bambini e l'importanza della prevenzione e del trattamento per questi disturbi, chi ha l'esperienza di decenni sta correndo ai ripari per i danni che tali trattamenti hanno causato e stanno causando.
Negli Stati Uniti infatti, una commissione consultiva federale americana ha votato la scorsa settimana una risoluzione nella quale si afferma che gli stimolanti come il Ritalin, (psicofarmaco a base di anfetamina per la cura dell'Adhd) possono avere effetti pericolosi sul cuore, e che i legislatori federali dovrebbero richiedere ai produttori di fornire indicazioni scritte ai pazienti e porre avvertimenti ben visibili sulle etichette dei farmaci che descrivano questi rischi.
Circa quattro milioni di persone negli Stati Uniti, assumono stimolanti per il Disordine da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, e la commissione ha dichiarato di voler rallentare l’esplosione dell’uso di questi farmaci.
Solo nell’ultimo anno e mezzo, in cinque diversi Paesi (tra i quali la Svizzera, l’Inghilterra, il Canada, gli Stati Uniti e l’Europa), sono stati pubblicati 18 allarmi governativi sui pericoli, fino ad allora nascosti, dei farmaci psichiatrici, che evidenziavano i seguenti effetti secondari: dipendenza da questi psicofarmaci, mania, ostilità, aggressione, psicosi, suicidio e violenza. L’ultima inchiesta è arrivata questa settimana sotto forma di relazione dell’ FDA. Afferma che tra il 1999 ed il 2003 si sono avute 25 morti causate da farmaci psichiatrici di vario genere. Diciannove di queste erano di bambini. Il rapporto, inoltre, esamina 54 casi, di adulti e di bambini, con problemi cardiovascolari seri, quali attacchi di cuore, colpi apoplettici, ipertensione, palpitazioni e aritmia.
Gli psicofarmaci in questione erano anfetamine, come l’ Adderall, e metilfenidato, venduti come Ritalin, Concerta, Methylin e Metadate, per bambini e adulti con ADHD. L’FDA riferisce che negli Stati Uniti, proprio ora, ogni mese vengono prescritti psicofarmaci a circa due milioni di bambini e ad un milione di adulti con ADHD.
Il dott. David Graham, un altro ufficiale sanitario nell’Ufficio della Sicurezza dei Farmaci dell’FDA, ha descritto le analisi preliminari di un milione di cartelle cliniche, che hanno indicato un aumento del rischio di infarto ed aritmie. "Il numero di ricoveri per aritmie ci ha veramente colti di sorpresa" ha detto il dott. Graham "l’aritmia è considerata essere l’anticamera per le morti inspiegabili ed improvvise."
Altri sostengono che un monito come il Black Box potrebbe indurre le famiglie ad esplorare trattamenti alternativi ai farmaci, il che "sarebbe un ottimo risultato per bambini con l’ADHD e le loro famiglie" ha detto William Pelham, direttore del Centro per i Bambini e le Famiglie della State University of New York a Buffalo.In Italia il Ritalin fino al marzo 2003, compariva nella sottotabella I della Tabella n. 7 della Farmacopea, insieme alla cocaina, agli oppiacei, all’eroina e all’Lsd. Da quella data, è passato, per decreto ministeriale, nella sottotabella IV, dove sono presenti gli psicofarmaci.
Il 29 settembre 2005, il Ministero della Sanità canadese (Health Canada) ha chiesto a tutte le ditte che producono psicofarmaci per l’ADHD la presentazione, entro la fine del 2005, dei dati relativi a tutte le prove cliniche e ai rapporti successivi alla commercializzazione. Tali informazioni saranno esaminate quest’anno, subito dopo la loro presentazione. Gli psicofarmaci oggetto di indagine sono il Concerta, l’Adderall XR, il Dexadrine, il Ritalin e l’Attenade, tutte sostanze che vengono date ai bambini per i quali è stato diagnosticato l’ADHD.
Molti ufficiali sanitari si sono rivolti all’F.D.A. ed ognuno ha indicato che i rischi possono essere significativi. La dott.sa Kate Gelperin, ufficiale sanitario nell’Ufficio della Sicurezza dei Farmaci dell’FDA, ha iniziato la sua presentazione dicendo alla commissione: "Stamattina vi dirò qualcosa sul perché l’FDA è così preoccupata per questi problemi".La dott.sa Gelperin ha fatto notare che è da tempo che gli stimolanti sono noti per far aumentare la pressione sanguigna ed i valori cardiaci.
Secondo il "New England Journal of Medicine", i bambini delle donne che hanno assunto psicofarmaci nella seconda metà della gravidanza rischiano di sviluppare malattie al polmone sei volte più del normale.
I farmaci psichiatrici sui quali si stanno facendo severi accertamenti sono gli inibitori selettivi del riassorbimento di serotonina (selective serotonin re-uptake inhibitors), detti "SSRI", fra i quali il Prozac, il Paxil ed il Zoloft.
Il Dr. Roberto Cestari, medico e presidente del CCDU Italia, intervistato in proposito ha dichiarato: "Uno dei fondamenti principali che la psichiatria da anni sbandiera, come motivo fondamentale a sostegno delle "nuove diagnosi psichiatriche" e della massiccia vendita di farmaci psicotropi è che le malattie mentali sarebbero causate da squilibri chimici nel cervello. Sono teorie interessanti, ma non vi è alcuna prova che le confermi. Peraltro, se prove in questo senso esistessero, avremmo due conseguenze:
le prove sarebbero fornite da test biologici / biochimici e la diagnosi verrebbe fatta con gli stessi test: ma dove sono i test di cui stiamo parlando?
Le malattie in questione sarebbero vere malattie, ma di competenza neurologica (in quanto alterazioni organiche del sistema nervoso centrale): non farebbero più parte dell’ambito psichiatrico.
In attesa di prove scientifiche ci stiamo sorbendo solo una propaganda."Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (Citizens Commission on Human Rights) è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology allo scopo di investigare e denunciare le violazioni ai diritti umani da parte della psichiatria. Per ulteriori informazioni e per avere l’elenco completo delle indagini governative più recenti consultare il sito www.cchr.org.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
Email ccdu_italia@hotmail.com
Tel 02 36510685
06 febbraio 2006
ADHD: Una ragazza e la dipendenza da Ritalin
Quando aveva 16 anni e viveva ancora in Sudamerica, fu diagnostica sofferente di adhd, le fu prescritto il Ritalin da assumere 4 volte al giorno. All’inizio era molto contenta perché si sentiva più veloce, più sveglia ed attenta, e migliorò nel rendimento scolastico.
Terminata la scuola, decise di venire in Europa a studiare recitazione. Portò con se il Ritalin, perché dove andava sapeva che non lo avrebbe trovato facilmente. Dopo poco cominciò a capire che il Ritalin era una "droga", si accorse di questo perché si rese conto di esserne divenuta dipendente. Accadde un giorno quando andando a scuola dimenticò di prendere il farmaco, e durante le lezioni di recitazione si ritrovò a pensare: "Ho recitato benino, ma sicuramente posso fare meglio se prendo il Ritalin".
Da quel momento capì di aver perso del tutto la fiducia in se stessa, pensando di essere brava solo se "drogata". Da quel momento decise di smettere di prendere il Ritalin e di intraprendere la strada della "forza di volontà" per migliorare quei "difetti" del suo carattere, imputati quali sintomi dell'Adhd, senza dover prendere nessun medicinale.
Da allora sta avendo dei successi con questa strategia, riesce a "cavarsela" benissimo da sola, ha imparato l’italiano in 4 mesi, si è iscritta ad una università italiana con una media di 28/30.
Scrive: "Ad oggi sono felice di aver preso questa decisione. Mi sono resa conto che preferisco essere un po’ più lenta e disattenta che dipendere tutta la vita da una droga fortissima come il Ritalin.".
Conclude la lettera: "Mi auguro che i bambini italiani (e loro genitori) non diventino anche loro vittime del marketing di questo farmaco.".
Da un recente convegno tenutosi a Bressanone, dal 19 al 22 gennaio, gli esperti hanno formulato una proposta operativa: creare equipe specializzate con psichiatra e psicologo che possano agire nelle scuole per trattare i bambini con difficoltà di apprendimento sin dall'esordio dei disturbi.
A 17 milioni di bambini nel mondo sono somministrati psicofarmaci.
Sul pubblico, sono state riversate innumerevoli illustrazioni, con le più recenti teorie psichiatriche secondo le quali la composizione chimica e fisica del cervello determina il comportamento, i disturbi mentali e le inabilità. Un articolo pubblicato nel maggio del 2004 sulla rivista americana The Mercury News, sostiene: "Molti medici mettono in guardia le persone dall’uso dell’esame del cervello tramite SPECT (dal quale si ottengono poi le immagini del cervello) come mezzo diagnostico per identificare problemi emotivi,
comportamentali e psichiatrici nel paziente, perché ritenuto amorale e potenzialmente pericoloso. Non offre alcuna informazione utile o accurata".
Se ritieni di avere subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, mettiti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, ci attiveremo.
Tel 02 36510685
e-mail: ccdu_italia@hotmail.com
20 gennaio 2006
LA BAMBINA MANIFESTA UN DISAGIO GIOVANILE E VIENE INTRODOTTA NEL TUNNEL DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA PER 4 ANNI
"Tutto è iniziato nel giugno del 2001 quando mia figlia aveva manifestato dei sintomi di una forma di epilessia. Noi spaventati ci rivolgemmo immediatamente alle strutture ospedaliere e ci ritrovammo con nostra figlia ricoverata nel repertino di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Beauregard di Aosta. Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di diagnosi e somministrazioni di farmaci di vario genere dagli antiepilettici, agli ansiolitici fino agli antidepressivi prescritti nell’Istituto Stella Maris di Pisa, con l’unico concreto risultato di vedere nostra figlia che peggiorava sempre di più. Giorno dopo giorno potevamo vedere la disperazione che si faceva strada tra i suoi occhi a cui si univa la nostra disperazione di avere una figlia che non era più la stessa che conoscevamo anche solo 3 anni prima. La cosa più sconcertante erano i pareri discordanti tra i vari medici e psichiatri sul fatto che quel tal farmaco prescritto dallo psichiatra precedente fosse più o meno adatto per nostra figlia. In questo clima di incertezza e pressappochismo, l’unica cosa concreta che potevamo osservare era il progressivo peggioramento di nostra figlia che si spinse fino ad avere comportamenti autolesivi, il tutto ulteriormente amplificato dal clima di emarginazione che stava vivendo con i suoi compagni di classe che avevano cominciato ad escluderla ed etichettarla come malata" .
E prosegue: "Era una situazione insostenibile che sembrava non avere una fine, così decidemmo di prenderci personalmente cura di nostra figlia aiutandola il più possibile a gestire i rapporti con la scuola e al tempo stesso cercammo altri professionisti che esaminassero l’intera situazione di nostra figlia e le terapie ricevute. Dopo aver contattato la sezione regionale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, ci mettemmo in contatto con professionista medico di Torino che dopo aver analizzato tutta la documentazione medica di nostra figlia ed aver fatto fare una serie di esami, ci disse quello che in cuor nostro avevamo sempre saputo: su nostra figlia erano stati applicati approcci terapeutici sbagliati il cui effetto pratico è stato una grave stato di sofferenza psichica indotto dalle massicce dosi di farmaci e psicofarmaci prescritti. Iniziammo così un percorso terapeutico attraverso il quale nostra figlia ha ridotto l’assunzione dei farmaci erroneamente prescritti fino ad eliminarli completamente ed ora, tutto è tornato come prima, nostra figlia sta bene e va bene a scuola". "Tuttavia" conclude il sig. R., "chi ha sbagliato deve pagare, vogliamo giustizia, non è possibile tollerare un tale grado di negligenza e incuria nel trattare i bambini".
Tale posizione trova supporto da una perizia tecnica sul caso fatta dal Prof. Portaleone Ordinario di Neuropsicofarmacologia presso l’Università di Torino: "Si sottolinea come i ripetuti e maldestri interventi delle varie figure che hanno seguito il caso, non solo non abbiano portato ad un miglioramento della patologia, ma anzi, abbiano innescato un circolo vizioso nel processo patologico di "medicalizzazione", con pesanti risvolti negativi sotto l’aspetto psicologico, relazionale e sociale della bambina, protattisi per un numero consistente di anni dell’età evolutiva"
"Questo caso è l’ennesima dimostrazione che gran parte delle volte in cui un bambino presenta sintomi "psichiatrici" ci troviamo in realtà di fronte ad una reale condizione fisica che potrebbe essere trattata con successo dalla medicina tradizionale. Invece l’attuale trend è di associare qualsiasi comportamento un po’ strambo o anomalo dei bambini ad una precisa, quanto indimostrata, sindrome di malattia mentale, con l’effetto pratico di una fin troppo facile somministrazione di sostanze pericolose sui nostri figli." Afferma il dott. D'Alessandro, coordinatore regionale del CCDU, e incalza "del resto quando si comincia a dare credito alle affermazioni della moderna psichiatria secondo cui esiste una malattia chiamata ADHD, ossia sindrome da iperattività e deficit di attenzione, e si pretende di curarla con farmaci anfetaminici quali il Ritalin, si finisce per andare fuori strada e con il risultato pratico di distruggere le famiglie. La verità è che l'istituzione psichiatrica opera fin troppo spesso al di sopra delle leggi italiane e sarebbe ora che venisse creata una normativa specifica a tutela dei cittadini i cui diritti civili vengono violati dai rappresentanti di questa pseudo-scienza"
04 gennaio 2006
PSICHIATRIA: UNA PARODIA DELLA MEDICINA E DELLA SCIENZA
Ma per la psichiatria certe cose non sono mai cambiate!
Ai nostri giorni non si capisce come possa ancora essere utilizzato l'elettroshock. Pochi lo sanno, ma in Italia questa pratica è ancora permessa in molte cliniche private. Molte nazioni ne fanno largo uso e si calcola che negli Stati Uniti 300 persone l'anno muoiano a causa del trattamento.
Per la psichiatria certe cose non sono mai cambiate!
E mai sono mutati i risultati deludenti dell'uso di psicofarmaci. I dati parlano chiaro. Il Prozac, per citare uno dei nomi più conosciuti, ha registrato nei soli Stati Uniti più di 26 mila casi con reazioni avverse e quasi 2000 tentati suicidi.
Eppure, senza saperlo, stiamo continuando a finanziare tutto ciò con i nostri stessi contributi. È una vergogna!
In Europa il 5,8% dei fondi destinati alla sanità, sono utilizzati dagli psichiatri (Fonte: Istituto Superiore di Sanità). Il programma statunitense prevede uno stanziamento di undici miliardi di dollari l'anno, ed è aumentato di ben sessanta volte rispetto al 1969. Se si aggiungono gli introiti derivanti dagli psicofarmaci, il giro d'affari è enorme. Gli antipsicotici da soli, a livello internazionale, generano un business di 12 miliardi di dollari.
Ma in cosa consiste la ricerca, risultato di un simile investimento? Beh, principalmente nello studio di nuovi psicofarmaci, i cui effetti sono tanto devastanti da meritarsi la massima attenzione. Ci riferiamo a quanto è stato recentemente reso noto a Harvard: lo studio di una pillola per cancellare i ricordi. Dimenticare il passato è una cosa che spaventerebbe molti di noi, al solo pensiero. Eppure è proprio quello che si sta già sperimentando, nel tentativo di alleviare le sofferenze di chi ha subito eventi traumatici. Ma come fa notare il Consiglio di Bioetica della Casa Bianca "per quanto desiderabile, alleviare sensi di colpa o consapevolezze dolorose, potrebbe sottilmente cambiare chi siamo".
I bambini sono i più indifesi nei confronti dei presuntuosi pareri psichiatrici, e i genitori possono credere che il proprio figlio abbia davvero bisogno di psicofarmaci. Così troppo spesso glieli somministrano, inconsapevoli dei disastrosi effetti collaterali.
Secondo un articolo apparso sul Washington Post, test clinici condotti su Prozac, Paxil, Zoloft hanno dimostrato una maggiore tendenza al suicidio nei bambini che ne facevano uso, rispetto a chi invece aveva assunto un placebo.
Lorenzo Stevens, avvocato che da diverso tempo si occupa di difendere coloro che hanno subito abusi psichiatrici, ritiene che l'intera disciplina dovrebbe essere sradicata dalla società. Infatti, così s'intitola uno dei suoi articoli: "Perché la psichiatria dovrebbe essere abolita come specialità medica".
Questo è un quadro piuttosto macabro e la gente ha tutta la libertà di scegliere. Ma perlomeno, come avviene con gli avvisi sui pacchetti di sigarette, ha tutto il diritto di essere informata.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Per informazioni:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685
12 dicembre 2005
PER I GENITORI UNA SANA PREOCCUPAZIONE
dovrebbe succedere.
Ma davvero non ci si dovrebbe preoccupare?
I problemi comportamentali ed educativi sono stati ridefiniti da alcuni psichiatri come "disturbi", e contemplati nel Manuale Diagnostico e Statistico (DSM) della psichiatria. Nel 1952, la prima edizione del manuale
conteneva tre "disturbi" dell'infanzia, nel 1980 sono aumentati di dieci volte i disturbi inseriti in tale manuale.
Il dottor Fred A. Baughman Jr., un neurologo pediatra californiano, ha detto: "Niente sembra più chiaro del legame che esiste tra la presenza e l'influenza nelle scuole degli incaricati di diagnosi psicologiche, somministratori di test e terapeuti del comportamento e la frequenza di etichette quali (ADD) difficoltà di dare attenzione, (LD) (difficoltà ad imparare), "dislessia", "iperattività", "disturbo di condotta", ecc.
Considerate: Giovanni ha difficoltà con la matematica? Non aiutatelo a fare i compiti perché ha un'infermità mentale: "disturbo di matematica". E il tema scadente scritto da Giulia per il suo corso di inglese? Secondo gli psichiatri, non significa che lei debba studiare di più. E' colpita dal: "disturbo d'espressione scritta". Oppure, se non legge bene come le compagne di classe, non ha bisogno di ricevere ripetizioni, perché ha il: "disturbo di lettura". Il rifiuto di Roberto di andare a buttare la spazzatura o le ripetute obiezioni di Sara riguardo la negazione del permesso di stare fuori fino a tardi, vengono ridefinite come: "disturbo d'opposizione", ecc.. Queste sono le radici della valutazione "scientifica" del comportamento scolastico dei nostri figli. L'insegnante, seguendo le istruzioni dello psichiatra, è incoraggiato dal sistema scolastico odierno ad etichettare il bambino usando l'elenco delle "malattie mentali".
Quando l'idea dello "squilibrio chimico" viene usata per assicurarsi la collaborazione di genitori inconsapevoli, si stabilisce un precedente pericoloso. Questi bambini credono di avere qualcosa che non va nel loro cervello e che è impossibile per loro controllarsi senza usare una pillola. La soluzione psichiatrica in una situazione di questo tipo è di curare il bambino con farmaci pericolosissimi di tipo anfetaminico, che provocano assuefazione."
Nel 2004 negli Stati Uniti, sette Stati hanno approvato leggi che proibiscono alle scuole di usare la minaccia di espulsione nei confronti dei genitori, che rifiutano di sottoporre i propri figli a trattamenti con psicofarmaci dopo che sono stati diagnosticati con disturbi mentali di qualche genere.
La vendita dei soli stimolanti per il controllo di sintomi dell'ADHD hanno raggiunto 1,3 miliardi di dollari all'anno e a tutt'oggi i bambini trattati con psicostimolati in USA è di ben 8 milioni.
In Italia si stanno attuando test per rilevare disturbi mentali nei bambini, e i programmi sono gli stessi attuati negli USA. La campagna "informa" medici, insegnanti, genitori, sui segnali indicativi di presenti o futuri "disturbi mentali".
Jeffrey A. Schaler, professore aggiunto di psicologia del Chestnut Hill College di Philadelphia già nel 1998 dichiarò: "I legislatori e il pubblico in generale non dovrebbero essere ingannati. I comportamenti non possono essere malattie."
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, sta denunciando da anni l'uso fraudolento, da parte della psichiatria, di "diagnosi" soggettive e prive di conferme mediche o scientifiche.
Il genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrico o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l’abuso o per maggiori informazioni: tel 02 36510685 e-mail: ccdu_italia@hotmail.com
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Viale Monza, 1 – 20125 Milano – e-mail ccdu_italia@hotmail.com
10 dicembre 2005
28 novembre 2005
Psichiatria: "diagnosi" e business farmaceutico
Secondo l'accusa, la terapia fu avviata senza adeguata informazione e senza espresso consenso dei genitori; ebbe inoltre - sempre secondo l'imputazione - carattere sperimentale, con dosaggi superiori a quelli consentiti e con la conseguenza di pesanti effetti collaterali. L’intraprendenza della psichiatria nel campo della sperimentazione è ormai diventata un’attività di routine, l’episodio di cui sopra non stupisce quindi, visto le lacune scientifiche delle diagnosi e quindi delle terapie stesse.
Non esistono prove scientifiche sull’esistenza dello squilibrio biochimico nel cervello, ciononostante questa teoria motiva la prescrizione di milioni di dosi di psicofarmaci e tiene in piedi un’industria (quella psichiatrica) che fattura molti miliardi di euro a fronte di nessun risultato e spesso di lesioni permanenti alle persone. In questo caso le lesioni sono state nei confronti di una bambina.
E’ recente uno degli ultimi studi pubblicati sulla rivista "Plos Medicine" nel quale i ricercatori - Jeffrey Lacasse della Florida State University e Jonathan Leo del Lake Erie College of Osteopathic Medicine - hanno evidenziato il carattere ingannevole delle pubblicità sugli SSRI.
Il dott. Giorgio Antonucci ha asserito:" Per quanto riguarda gli psichiatri c'è da dire che interpretano tutto da un punto di vista psicologico per cui finiscono per dare psicofarmaci o medicine neurologiche a sproposito in un numero grandissimo di casi. Bisogna sapere bene distinguere le malattie dagli altri problemi in modo da non dare farmaci per qualsiasi problema esistenziale."
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, fondato dalla Chiesa di Scientology e dal Professor Thomas Szasz, da 40 anni denuncia l’attività dannosa della psichiatria e continuerà fino che i diritti delle persone nel campo della salute mentale non siano completamente tutelati.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685
