Torino: alle ore 10.30 di sabato 23 settembre, un corteo formato da quasi 2000 persone è partito dal Teatro Nuovo di Corso Massimo d'Azeglio nr. 17 - sede della mostra multimediale intitolata "PSICHIATRIA, UN VIAGGIO SENZA RITORNO" -.
Tutto il percorso si è svolto lungo Corso Massimo d'Azeglio, proseguendo per tutta Via Nizza e terminando infine in Corso Unità d'Italia davanti al museo dell'automobile sede di un congresso di psichiatria sulla schizofrenia.
Il corteo si è svolto in modo pacifico e ordinato offrendo molti momenti di colore con cori che inneggiavano la messa al bando delle pratiche psichiatriche sui bambini e dell'ingerenza dell'istituzione psichiatrica nelle scuole. Numerose persone si sono unite alla marcia e ai cori di protesta contro le false diagnosi psichiatriche effettuate ai danni di milioni di adulti e bambini in tutto il mondo e le percentuali gonfiate per propagandare le presunte malattie e le relative "cure".
Una marcia pacifica ma chiara quella organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) i cui esperti a livello internazionale, nel sito www.cchr.org [1], e anche nel sito www.ccdu.org [2] riportano informazioni riguardanti una lunga lista di decessi causati da trattamenti mentali nella quale purtroppo da alcuni anni, si sono aggiunti anche molti bambini.
Al temine della marcia c'è stata una accesa discussione tra il Vice Presidente del CCDU sig. Silvio De Fanti e lo psichiatra Carmine Munizza (presente al congresso) sull'esistenza di violazioni dei diritti umani sui bambini perpetrati dall'istituzione psichiatrica. Il Munizza ha laconicamente commentato la discussione e la protesta dei cittadini con la frase: "noi facciamo il nostro lavoro e voi fate il vostro....."
lineastampa@ccdu.org
Tel. 02.36510685
28 settembre 2006
19 settembre 2006
CORTEO PACIFISTA CONTRO LE FALSE DIAGNOSI
SABATO 23 settembre 2006
Ritrovo ORE 10:00
Luogo: davanti a TORINO ESPOSIZIONI - TEATRO NUOVO
C.so Massimo d'Azeglio 17 - TORINO
Dopo Verona, nel giugno di quest'anno, molte persone arriveranno da tutta Italia a Torino per protestare contro le false diagnosi psichiatriche effettuate ai danni di numerose persone, e le percentuali promosse di queste presunte malattie: come la propagnosia (o face-blindness) - un disturbo che consiste nella difficolta' a riconoscere dal volto persone gia' note -, di cui, secondo la psichiatria, soffrono milioni di persone in tutto il mondo, http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/76.html, mentre dal 5% al 7%sono i bambini che hanno l'ADHD (Hattention Deficit Iperactivity Disorder - Deficit dell'Attenzione e Iperattività).
Nella lunga lista dei decessi - http://www.cchr.org/files/10582/death.pdf - per trattamenti mentali da alcuni anni si sono aggiunti anche bambini, la cui vita è cessata a causa delle "cure" promosse da questa "pseudoscienza" .
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, organizzatore del corteo, invita tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani o che hanno subito danni nel campo della salute mentale ad unirsi alla manifestazione.
Il corteo avviene in concomitanza con il congresso psichiatrico sulla schizofrenia, "malattia" che la psichiatria sta promuovendo come la causa della sofferenza di 400 mila italiani http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/06.html.
Mentre gli psichiatri stessi, riguardo questa "etichetta", nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) sostengono: "Malgrado i tentativi, la Commissione non ha raggiunto un accordo i merito alle caratteristiche di questo disturbo; ha solamente concordato un nome con il quale identificarlo".
Thomas Szasz - Professore di Psichiatria emerito presso lo Health Science Center, State University di Syracuse, New York - dichiara: "La schizofrenia è definita in maniera così vaga che, in verità, è un termine spesso applicato a quasi ogni tipo di comportamento che non si ritiene accettabile".
Per informazioni:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Cell. 3356533305
email: info@ccdu.org
sito: www.ccdu.org
Ritrovo ORE 10:00
Luogo: davanti a TORINO ESPOSIZIONI - TEATRO NUOVO
C.so Massimo d'Azeglio 17 - TORINO
Dopo Verona, nel giugno di quest'anno, molte persone arriveranno da tutta Italia a Torino per protestare contro le false diagnosi psichiatriche effettuate ai danni di numerose persone, e le percentuali promosse di queste presunte malattie: come la propagnosia (o face-blindness) - un disturbo che consiste nella difficolta' a riconoscere dal volto persone gia' note -, di cui, secondo la psichiatria, soffrono milioni di persone in tutto il mondo, http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/76.html, mentre dal 5% al 7%sono i bambini che hanno l'ADHD (Hattention Deficit Iperactivity Disorder - Deficit dell'Attenzione e Iperattività).
Nella lunga lista dei decessi - http://www.cchr.org/files/10582/death.pdf - per trattamenti mentali da alcuni anni si sono aggiunti anche bambini, la cui vita è cessata a causa delle "cure" promosse da questa "pseudoscienza" .
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, organizzatore del corteo, invita tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani o che hanno subito danni nel campo della salute mentale ad unirsi alla manifestazione.
Il corteo avviene in concomitanza con il congresso psichiatrico sulla schizofrenia, "malattia" che la psichiatria sta promuovendo come la causa della sofferenza di 400 mila italiani http://www.adnkronos.com/Speciali/P_Qv/It/06.html.
Mentre gli psichiatri stessi, riguardo questa "etichetta", nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) sostengono: "Malgrado i tentativi, la Commissione non ha raggiunto un accordo i merito alle caratteristiche di questo disturbo; ha solamente concordato un nome con il quale identificarlo".
Thomas Szasz - Professore di Psichiatria emerito presso lo Health Science Center, State University di Syracuse, New York - dichiara: "La schizofrenia è definita in maniera così vaga che, in verità, è un termine spesso applicato a quasi ogni tipo di comportamento che non si ritiene accettabile".
Per informazioni:
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Cell. 3356533305
email: info@ccdu.org
sito: www.ccdu.org
10 settembre 2006
PSICHIATRA SI DIMETTE DAL POSTO DI EDITORE IN SEGUITO ALLA SCOPERTA DEI SUOI LEGAMI NASCOSTI CON L’INDUSTRIA FARMACEUTICA
Charles B. Nemeroff, Direttore del Dipartimento di Psichiatria e Scienze Comportamentali dell’Emory University di Atlanta, si è dimesso dalla posizione di Editore della rivista Nauropharmacology in seguito alla mancata comunicazione di un conflitto d’interessi legati ad un’industria farmaceutica. Nemeroff era uno degli autori di un recente articolo sul trattamento della depressione, ed ha mancato di rivelare il suo interesse economico nell’industria che produce questo trattamento. Il proprietario della rivista medica ha detto che la decisione di Nemeroff di dimettersi “è stata in parte dovuta alla cattiva pubblicità che recentemente è caduta sulla rivista”. Il Wall Street Journal, nell’articolo intitolato “Editore di Rivista Medica si dimette in seguito a mancata rivelazione” riporta che “L’imbarazzante mancata dichiarazione riguardo ai legami finanziari dell’autore mette in risalto il fallimento da parte di molte riviste mediche nell’identificare eventuali legami tra ricercatori accademici e le imprese del settore ... le facoltà di medicina sono dunque spronate a regolamentare in maniera più efficace i rapporti tra i loro ricercatori e l’industria.”
Il caso di Nemeroff esemplifica l’attenzione che oggigiorno viene data ai legami compromettenti tra l’industria farmaceutica e le università che dovrebbero svolgere le loro ricerche nell’interesse della sicurezza del paziente. Conflitti d’interesse di natura simile vennero a galla alcune settimane or sono, e riguardavano gli autori di uno studio sulla depressione pubblicato dalla Rivista dell’Associazione Medica Americana, coinvolti in un simile caso eticamente ambiguo. Il giornale Boston Globe riferiva che “il dott. Catherine D. De Angelis, Editore Capo, ha riferito al Rettore che, in violazione delle regole vigenti, gli autori di tre articoli recenti, provenienti dall’Università di Harvard, hanno mancato di rivelare i loro rilevanti collegamenti con l’industria farmaceutica... Il caso di Harvard e altri simili alimentano ulteriormente la crescente preoccupazione riguardo potenziali conflitti d’interesse nel campo della ricerca medica.” Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un gruppo di controllo sulla psichiatria, svolge inchieste su frodi ed abusi nel campo della salute mentale.
Il caso di Nemeroff esemplifica l’attenzione che oggigiorno viene data ai legami compromettenti tra l’industria farmaceutica e le università che dovrebbero svolgere le loro ricerche nell’interesse della sicurezza del paziente. Conflitti d’interesse di natura simile vennero a galla alcune settimane or sono, e riguardavano gli autori di uno studio sulla depressione pubblicato dalla Rivista dell’Associazione Medica Americana, coinvolti in un simile caso eticamente ambiguo. Il giornale Boston Globe riferiva che “il dott. Catherine D. De Angelis, Editore Capo, ha riferito al Rettore che, in violazione delle regole vigenti, gli autori di tre articoli recenti, provenienti dall’Università di Harvard, hanno mancato di rivelare i loro rilevanti collegamenti con l’industria farmaceutica... Il caso di Harvard e altri simili alimentano ulteriormente la crescente preoccupazione riguardo potenziali conflitti d’interesse nel campo della ricerca medica.” Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un gruppo di controllo sulla psichiatria, svolge inchieste su frodi ed abusi nel campo della salute mentale.
CONTINUANO LE RACCOMANDAZIONI INTERNAZIONALI CONTRO GLI PSICOFARMACI PER BAMBINI
UN AVVERTIMENTO DELLA FDA A CONFERMA CHE FARMACI PER ADHD CAUSANO MORTE IMPROVVISA, ATTACCHI CARDIACI E PARALISI, SEGNA IL 22ESIMO AVVERTIMENTO INTERNAZIONALE SUGLI PSICOFARMACI REGISTRATO QUEST’ANNO.
Nonostante i poteri forti dell’industria della salute mentale continuino a sminuire i rischi documentati dei farmaci per l’ADHD, l’autorità statunitense per i farmaci (FDA) ha infine stabilito che il pubblico ha il diritto di essere informato sui rischi mortali di questi psicofarmaci. L’FDA ha ordinato che la loro etichetta debba dichiarare che possono causare arresto della crescita, psicosi, aggressività e gravi effetti collaterali a livello cardiovascolare. La richiesta è arrivata a seguito d’un crescente movimento internazionale di dottori, personale medico, attivisti impegnati nel campo dei diritti umani e genitori che hanno a lungo lottato, tramite testimonianze rese a legislatori statali e federali e dichiarazioni rilasciate ai media, perché i rischi documentati associati all’assunzione di questi psicofarmaci fossero resi pubblici.
In febbraio, un comitato di consulenti dell’FDA ha raccomandato fortemente che le confezioni di tutti i farmaci per l’ADHD contengano un messaggio ben visibile e contornato di nero che evidenzi i rischi legati all’assunzione: attacco cardiaco, paralisi e morte improvvisa.
In marzo un altro comitato s’è riunito per emanare alcuni avvisi aggiuntivi riguardo gli effetti collaterali di tipo psicologico. Precedentemente, sempre quest’anno, l’Australia aveva già lanciato un’inchiesta urgente riguardo la sicurezza di psicofarmaci per l’ADHD in seguito a 400 reazioni avverse accusate da bambini dai tre anni in su. Il Comitato dell’ONU sui diritti dei bambini, nel settembre del 2005, esprimeva preoccupazione sul fatto che l’ADHD e l’ADD “vengano erroneamente diagnosticati, con il risultato di una sovraprescrizione di farmaci psicostimolanti, nonostante le prove riguardanti gli effetti negativi di questi psicofarmaci siano sempre più numerose”. Solo nell’ultimo anno, vi sono stati dieci avvisi internazionali riguardo il fatto che i farmaci per ADHD possono causare suicidio, psicosi, allucinazioni e manie. Quattro di questi annunci s’indirizzano specificatamente ai potenziali effetti fatali a livello cardiovascolare.
Dodici avvertimenti sono stati pubblicati a livello internazionale sui pericoli degli antidepressivi, che comprendono suicidio, dipendenza, idee omicide, danni al fegato e attacchi cardiaci. Cinque di questi avvertimenti sugli antidepressivi menzionano i rischi per le donne incinte ed i loro neonati, includendo dipendenza dal farmaco per la madre e difetti per il neonato, quali malformazioni cardiache o danni letali ai polmoni.
In Italia esistono da tempo diversi "centri autorizzati" dove vengono somministrati questi psicofarmaci e le scuole italiane sono già state "investite" da test a scopo diagnostico mentre gli insegnanti vengono convinti e addestrati a etichettare i bambini o a segnalare casi.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ritiene che è diritto di ogni cittadino essere completamente informato su interventi che riguardano la sua persona e del genitore d’essere portato a conoscenza di qualsiasi intervento concernente il figlio.
Per avere maggiori informazioni sul tema ADHD puoi visitare il sito www.perchenonaccada.org , campagna culturale a cui il Comitato ha aderito e collaborato.
Nonostante i poteri forti dell’industria della salute mentale continuino a sminuire i rischi documentati dei farmaci per l’ADHD, l’autorità statunitense per i farmaci (FDA) ha infine stabilito che il pubblico ha il diritto di essere informato sui rischi mortali di questi psicofarmaci. L’FDA ha ordinato che la loro etichetta debba dichiarare che possono causare arresto della crescita, psicosi, aggressività e gravi effetti collaterali a livello cardiovascolare. La richiesta è arrivata a seguito d’un crescente movimento internazionale di dottori, personale medico, attivisti impegnati nel campo dei diritti umani e genitori che hanno a lungo lottato, tramite testimonianze rese a legislatori statali e federali e dichiarazioni rilasciate ai media, perché i rischi documentati associati all’assunzione di questi psicofarmaci fossero resi pubblici.
In febbraio, un comitato di consulenti dell’FDA ha raccomandato fortemente che le confezioni di tutti i farmaci per l’ADHD contengano un messaggio ben visibile e contornato di nero che evidenzi i rischi legati all’assunzione: attacco cardiaco, paralisi e morte improvvisa.
In marzo un altro comitato s’è riunito per emanare alcuni avvisi aggiuntivi riguardo gli effetti collaterali di tipo psicologico. Precedentemente, sempre quest’anno, l’Australia aveva già lanciato un’inchiesta urgente riguardo la sicurezza di psicofarmaci per l’ADHD in seguito a 400 reazioni avverse accusate da bambini dai tre anni in su. Il Comitato dell’ONU sui diritti dei bambini, nel settembre del 2005, esprimeva preoccupazione sul fatto che l’ADHD e l’ADD “vengano erroneamente diagnosticati, con il risultato di una sovraprescrizione di farmaci psicostimolanti, nonostante le prove riguardanti gli effetti negativi di questi psicofarmaci siano sempre più numerose”. Solo nell’ultimo anno, vi sono stati dieci avvisi internazionali riguardo il fatto che i farmaci per ADHD possono causare suicidio, psicosi, allucinazioni e manie. Quattro di questi annunci s’indirizzano specificatamente ai potenziali effetti fatali a livello cardiovascolare.
Dodici avvertimenti sono stati pubblicati a livello internazionale sui pericoli degli antidepressivi, che comprendono suicidio, dipendenza, idee omicide, danni al fegato e attacchi cardiaci. Cinque di questi avvertimenti sugli antidepressivi menzionano i rischi per le donne incinte ed i loro neonati, includendo dipendenza dal farmaco per la madre e difetti per il neonato, quali malformazioni cardiache o danni letali ai polmoni.
In Italia esistono da tempo diversi "centri autorizzati" dove vengono somministrati questi psicofarmaci e le scuole italiane sono già state "investite" da test a scopo diagnostico mentre gli insegnanti vengono convinti e addestrati a etichettare i bambini o a segnalare casi.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ritiene che è diritto di ogni cittadino essere completamente informato su interventi che riguardano la sua persona e del genitore d’essere portato a conoscenza di qualsiasi intervento concernente il figlio.
Per avere maggiori informazioni sul tema ADHD puoi visitare il sito www.perchenonaccada.org , campagna culturale a cui il Comitato ha aderito e collaborato.
08 settembre 2006
PSICHIATRIA: QUALI SONO I RISCHI?
Il CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) ritiene che i cittadini dovrebbero essere molto più informati sui trattamenti che ricevono nel campo della salute mentale. La psichiatria desta enormi perplessità a causa della scarsa scientificità sia per quanto riguarda le diagnosi che per l’utilizzo di trattamenti con gravi effetti collaterali.
Il 21 luglio 2006 la FDA ha chiesto di aggiungere all’interno dei bugiardini degli antidepressivi Paxil, Prozac o Zoloft due altri allarmi. Presi durante la gravidanza possono sviluppare malattie fatali ai polmoni del neonato, inoltre la FDA ha messo in allarme sul prendere antidepressivi insieme a farmaci per l’emicrania, questo può causare allucinazioni, vomito, cambiamenti nella pressione del sangue, insonnia e morte. http://www.xagena.it/news/e-psichiatria_it_news/a0340694826ab06bae7fe3167683c669.html .
Questi recenti allarmi riguardo gli antidepressivi possono suonare shockanti, ma sono in accordo con la storia degli allarmi riguardo gli psicofarmaci.
Il 3 Maggio la FDA riporta il collegamento con la morte di 45 bambini con l’assunzione di nuovi farmaci antipsicotici http://www.usatoday.com/news/health/2006-05-01-atypical-drugs_x.htm.
C’erano anche più di 1300 rapporti di potenziali minacce alla vita causate dalle reazioni avverse come convulsioni e diminuzione del numero dei globuli bianchi. Il 12 Maggio la Glaxo Smith&Kline, produttrice del Paxil, ha mandato una lettera ai medici allertandoli riguardo gli effetti collaterali di questo antidepressivo tra cui il rischio di suicidio http://www.fda.gov/medwatch/safety/2006/safety06.htm#paxil .
Queste informazioni alimentano i dubbi riguardo le vere motivazioni di coloro che si professano "medici" della salute mentale senza però impiegare i parametri scientifici. E’ ormai noto che ci siano delle connessioni finanziarie tra gli esperti che contribuiscono alla stesura del più importante manuale diagnostico di psichiatria, il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – IV Edizione), testo di riferimento per la psichiatria di tutto il mondo, con alcune aziende farmaceutiche che come minimo solleva perplessità sull’indipendenza delle indicazioni diagnostiche presenti nel manuale stesso.
Mildred Cho, esperta di Bioetica dell’Università di Stanford, California, dice: “L’esistenza di categorie di malattie, convalida la necessità di farmaci. Le aziende farmaceutiche hanno un incentivo ad esercitare la propria influenza su coloro che formulano tali categorie”.
http://www.newscientist-t.com/article/mg19025494.100.html
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org www.cchr.org
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
e-mail linea.stampa@ccdu.org
Tel. 02.36510685
Il 21 luglio 2006 la FDA ha chiesto di aggiungere all’interno dei bugiardini degli antidepressivi Paxil, Prozac o Zoloft due altri allarmi. Presi durante la gravidanza possono sviluppare malattie fatali ai polmoni del neonato, inoltre la FDA ha messo in allarme sul prendere antidepressivi insieme a farmaci per l’emicrania, questo può causare allucinazioni, vomito, cambiamenti nella pressione del sangue, insonnia e morte. http://www.xagena.it/news/e-psichiatria_it_news/a0340694826ab06bae7fe3167683c669.html .
Questi recenti allarmi riguardo gli antidepressivi possono suonare shockanti, ma sono in accordo con la storia degli allarmi riguardo gli psicofarmaci.
Il 3 Maggio la FDA riporta il collegamento con la morte di 45 bambini con l’assunzione di nuovi farmaci antipsicotici http://www.usatoday.com/news/health/2006-05-01-atypical-drugs_x.htm.
C’erano anche più di 1300 rapporti di potenziali minacce alla vita causate dalle reazioni avverse come convulsioni e diminuzione del numero dei globuli bianchi. Il 12 Maggio la Glaxo Smith&Kline, produttrice del Paxil, ha mandato una lettera ai medici allertandoli riguardo gli effetti collaterali di questo antidepressivo tra cui il rischio di suicidio http://www.fda.gov/medwatch/safety/2006/safety06.htm#paxil .
Queste informazioni alimentano i dubbi riguardo le vere motivazioni di coloro che si professano "medici" della salute mentale senza però impiegare i parametri scientifici. E’ ormai noto che ci siano delle connessioni finanziarie tra gli esperti che contribuiscono alla stesura del più importante manuale diagnostico di psichiatria, il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – IV Edizione), testo di riferimento per la psichiatria di tutto il mondo, con alcune aziende farmaceutiche che come minimo solleva perplessità sull’indipendenza delle indicazioni diagnostiche presenti nel manuale stesso.
Mildred Cho, esperta di Bioetica dell’Università di Stanford, California, dice: “L’esistenza di categorie di malattie, convalida la necessità di farmaci. Le aziende farmaceutiche hanno un incentivo ad esercitare la propria influenza su coloro che formulano tali categorie”.
http://www.newscientist-t.com/article/mg19025494.100.html
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Per ulteriori informazioni: www.ccdu.org www.cchr.org
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
e-mail linea.stampa@ccdu.org
Tel. 02.36510685
Come la psichiatria influenza la medicina
Coloro che hanno subito trattamenti psichiatrici esprimono quanto poco di scientifico ci sia nella psichiatria.
Negli anni 60' R.F., era un ragazzino e aveva il problema che nei momenti di disagio soffriva di fitte alle tempie e allo stomaco, il suo medico lo curava con riposo e vitamine. In quel modo R.F. riusciva a superare bene quei malesseri.
Quando il suo medico venne a mancare, dovette cambiare medico, fu così che iniziò una terapia a base di psicofarmaci, da quel momento le fitte divennero croniche. Dall'adolescenza fino a poco tempo fa R.F., ora sessantaduenne, racconta di essere stato sottoposto a terapia psicofarmacologica, ed oltre alla cronicità delle fitte, tali trattamenti gli hanno causato sbalzi di personalità e lui sente che il proprio carattere è stato distrutto e la propria personalità annullata. R.F. ora non assume più psicofarmaci ed è giunto alla conclusione di non aver vissuto, dato che la sua vita è stata cancellata da tali sostanze e da quando a smesso di assumerle, sente di aver ricominciato ad affrontare la vita e a vivere.
Secondo il pensiero psichiatrico, la "soluzione" per ogni cosa, dal piccolo problema personale a quello più grave, è semplicemente:
1. Diagnosticare dei sintomi usando il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM - screditato scientificamente) usato per le diagnosi psichiatriche;
2. Etichettare qualsiasi sintomo come malattia mentale;
3. Stabilire una serie di trattamenti, di solito coercitivi e costosi.
Studi medici hanno più volte dimostrato che per molti pazienti, quelli che sembrano essere problemi mentali, sono in realtà problemi causati da una malattia o condizione fisica non diagnosticata. Questo non significa "squilibrio biochimico" o "malattia generata dal cervello". Significa che comuni problemi fisici possono influenzare il comportamento ed il punto di vista di una persona. L'ex psichiatra William H. Philpott, specialista in allergie cerebrali di origine alimentare, afferma: "I sintomi risultanti dalla carenza di vitamina B12 vanno dalla scarsa capacità di concentrazione, allo stupore melanconico, dalla grave agitazione alle allucinazioni. E' dimostrato che determinate sostanze naturali possono arrestare le reazioni nevrotiche e psicotiche e che il risultato può essere immediato":
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha scritto una propria Dichiarazione dei Diritti Umani nel Campo della Salute Mentale e l'Articolo 3 cita: "Il diritto ad avere un completo esame fisico e clinico da parte di un professionista medico autorizzato di propria scelta, per garantire che le proprie condizioni mentali non siano causate da una malattia fisica non individuata e non trattata, da una ferita o difetto e il diritto di cercare una seconda opinione da un medico di propria scelta".
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Negli anni 60' R.F., era un ragazzino e aveva il problema che nei momenti di disagio soffriva di fitte alle tempie e allo stomaco, il suo medico lo curava con riposo e vitamine. In quel modo R.F. riusciva a superare bene quei malesseri.
Quando il suo medico venne a mancare, dovette cambiare medico, fu così che iniziò una terapia a base di psicofarmaci, da quel momento le fitte divennero croniche. Dall'adolescenza fino a poco tempo fa R.F., ora sessantaduenne, racconta di essere stato sottoposto a terapia psicofarmacologica, ed oltre alla cronicità delle fitte, tali trattamenti gli hanno causato sbalzi di personalità e lui sente che il proprio carattere è stato distrutto e la propria personalità annullata. R.F. ora non assume più psicofarmaci ed è giunto alla conclusione di non aver vissuto, dato che la sua vita è stata cancellata da tali sostanze e da quando a smesso di assumerle, sente di aver ricominciato ad affrontare la vita e a vivere.
Secondo il pensiero psichiatrico, la "soluzione" per ogni cosa, dal piccolo problema personale a quello più grave, è semplicemente:
1. Diagnosticare dei sintomi usando il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM - screditato scientificamente) usato per le diagnosi psichiatriche;
2. Etichettare qualsiasi sintomo come malattia mentale;
3. Stabilire una serie di trattamenti, di solito coercitivi e costosi.
Studi medici hanno più volte dimostrato che per molti pazienti, quelli che sembrano essere problemi mentali, sono in realtà problemi causati da una malattia o condizione fisica non diagnosticata. Questo non significa "squilibrio biochimico" o "malattia generata dal cervello". Significa che comuni problemi fisici possono influenzare il comportamento ed il punto di vista di una persona. L'ex psichiatra William H. Philpott, specialista in allergie cerebrali di origine alimentare, afferma: "I sintomi risultanti dalla carenza di vitamina B12 vanno dalla scarsa capacità di concentrazione, allo stupore melanconico, dalla grave agitazione alle allucinazioni. E' dimostrato che determinate sostanze naturali possono arrestare le reazioni nevrotiche e psicotiche e che il risultato può essere immediato":
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha scritto una propria Dichiarazione dei Diritti Umani nel Campo della Salute Mentale e l'Articolo 3 cita: "Il diritto ad avere un completo esame fisico e clinico da parte di un professionista medico autorizzato di propria scelta, per garantire che le proprie condizioni mentali non siano causate da una malattia fisica non individuata e non trattata, da una ferita o difetto e il diritto di cercare una seconda opinione da un medico di propria scelta".
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
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