In Italia i progetti della psichiatria abbondano ormai anche nelle nostre scuole con convegni, conferenze e corsi di formazione per insegnanti e genitori per "addestrarli" nella prevenzione e diagnosi di disturbi mentali come la dislessia, bullismo, ADHD, ecc
Per la psichiatria si tratta di una piaga collettiva, negli Usa di adhd ne soffrono almeno 8 milioni di adulti (il 4% della popolazione) e 5 bambini ogni 100. Lo sostiene uno studio dell’ Harvard University, che ha posto l’accento sulla difficoltà di misurare l’entità della sindrome anche per la mancanza di test adeguati. Da sottolineare che "non esiste un test psicologico per stabilire con assoluta certezza se si soffre di ADHD, ma esistono serie di domande standard: quanto più si risponde sì tanto più si è in pericolo".
Così anche in Italia sono riportate le medesime statistiche per dare sostegno alla propaganda psichiatrica. Infatti, secondo le stime del Ministero della Salute, è colpito il 4% dei ragazzi.
Il Dr. Roberto Cestari, presidente del Comitato dei Cittadini per i diritti Umani, intervistato sull’argomento ha detto: "Attention Deficit Hiperactivity Disorder (ADHD) significa disturbo da deficit di attenzione e iperattività. E’ una sintomatologia che, 15 anni fa, la psichiatria USA hanno trasformato, per alzata di mano, in malattia. ……Da allora hanno iniziato a diffondere il messaggio secondo il quale qualsiasi bambino con questa sintomatologia ha una malattia vera e propria, una malattia mentale….. Guardando la propria storia recente, scolastica e familiare, si comprende come la società occidentale si sia evoluta, da duemila anni a questa parte, senza che nessun bambino abbia avuto queste etichette diagnostiche; e quindi senza l’aiuto di terapie di questo genere. Non mi sembra che in assenza di queste cose siano mancati gli strumenti per consentire il progresso della società. La seconda considerazione è di carattere tecnico scientifico. Noi in medicina distinguiamo molto chiaramente tra una sintomatologia, cioè qualcosa che il paziente lamenta (un disturbo, un comportamento, ecc) e una malattia. Le due cose non sono affatto identificabili. Se un paziente lamenta mal di stomaco la diagnosi non è automaticamente gastrite. Lui ha mal di stomaco ma potrebbe dipendere da un altro organo, per esempio dal pancreas, o addirittura potrebbe avere un infarto. Identificare una manifestazione con una malattia è una sciocchezza. Purtroppo questo tipo di atteggiamento esiste, è diffuso e crea dei problemi….. Se l’ADHD è un disturbo biologico e ne hanno le prove, perché non usano queste evidenze biologiche per fare diagnosi? …..Nella nostra società abbiamo assistito ad un giusto aumento di alcuni fattori (concetto di libertà, di espressione, assenza di punizioni) al quale ha fatto riscontro un calo disastroso della didattica e dell’educazione scolastica. In più non ci sono i valori di riferimento (la famiglia, il rispetto degli adulti, ecc.) che spingevano il bambino ad auto limitare certi comportamenti. Valori che facevano parte di una società, forse superata, ma che non sono stati rimpiazzati da altri…..Negli Stati Uniti (dove a più di 8 milioni di bambini sono prescritti potenti psicofarmaci), il numero di bambini tossicodipendenti è aumentato; il livello di attenzione e quindi di istruzione scolastica non è migliorato; il tasso di suicidi tra i bambini è in crescita; la percentuale di violenza nelle scuole è schizzata alle stelle.
Assistiamo ad una fortissima spinta per la medicalizzazione dei comportamenti umani e dei bambini in particolare; non è un caso se, da qualche decennio, la psichiatria ha scoperto che il mercato dei bambini può essere un mercato interessante" (In una comunicazione firmata da ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano e pubblicata sul British Medical Journal, si legge che in Italia il consumo di psicofarmaci tra i più giovani, solo nel biennio 2000-2002, è più che quadruplicato. Dei quasi dieci milioni di under diciotto, almeno ventottomila sarebbero i consumatori di antidepressivi. Di cui un terzo bambini).
"Ora laddove ci sono interessi particolarmente alti mettere insieme le due cose, è un percorso logico assolutamente condivisibile. Non può non suscitare, quanto meno, qualche dubbio o qualche perplessità se non addirittura una indicazione specifica. Le case farmaceutiche hanno tutto il diritto di produrre e vendere farmaci ma ritengo che i cittadini abbiano il diritto di non essere imbrogliati da false diagnosi. Chi fa questo non è più uno scienziato, non è più un medico, sta facendo un altro percorso e sarebbe meglio che i cittadini ne fossero a conoscenza".
Il genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrico o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l’abuso.
30 ottobre 2005
24 ottobre 2005
ALLARME "DISTURBI MENTALI"
Quanto c'è di scientifico?
Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
- soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
- della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
- il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
- il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
- da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
- da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685
Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
- soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
- della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
- il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
- il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
- da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
- da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
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ALLARME "DISTURBI MENTALI"
Quanto c'è di scientifico?
Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685
Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685
19 ottobre 2005
GIOVANI NEL MIRINO
I nostri giovani nel mirino della psichiatria. Come avere un esercito di potenziali consumatori di pillole? Facendo credere che sono malati. La campagna di marketing psichiatrica ha iniziato ad occuparsi delle fasce sempre più giovani facendo "screening delle malattie mentali o comportamentali", dalla scuola materna fino alle superiori, e sostenendo che lo scopo è la prevenzione, invece seguono dichiarazioni di percentuali di giovani che sono "disturbati".
Recentemente in Italia è stato affermato che i giovani affetti da depressione sono 800.000, queste cifre allarmanti di disturbi psichici così facilmente promosse dovrebbero far meditare, soprattutto quando si parla delle future generazioni.
Si ricorda che i genitori non sono obbligati a sottoporre i propri figli a test di tale natura, e comunque devono darne il loro consenso, in ogni caso possono informarsi sui loro diritti e fare in modo che siano rispettati, anche nel caso si tratti di programmi specifici.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici o genitori i cui figli sono stati sottoposti a test psichiatrici senza il proprio consenso può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Rivista "Danneggiare i giovani".
ccdu_italia@hotmail.com
Tel.0236510685
Recentemente in Italia è stato affermato che i giovani affetti da depressione sono 800.000, queste cifre allarmanti di disturbi psichici così facilmente promosse dovrebbero far meditare, soprattutto quando si parla delle future generazioni.
Si ricorda che i genitori non sono obbligati a sottoporre i propri figli a test di tale natura, e comunque devono darne il loro consenso, in ogni caso possono informarsi sui loro diritti e fare in modo che siano rispettati, anche nel caso si tratti di programmi specifici.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici o genitori i cui figli sono stati sottoposti a test psichiatrici senza il proprio consenso può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Rivista "Danneggiare i giovani".
ccdu_italia@hotmail.com
Tel.0236510685
11 ottobre 2005
SCUOLA: DIAGNOSTICATA COME DISLESSICA AVEVA SOLO PROBLEMI ALLE ADENOIDI
Depositata alla Procura di Torino questa mattina denuncia
di false etichette psichiatriche
E’ quanto ha dettagliatamente riportato al Comitato la sig.ra M.A. (nome di fantasia) di Graglia (BI):
"Intorno a ottobre-novembre 2004 ho ricevuto una comunicazione dalla scuola elementare di Graglia con scritto se volevo far fare a mia figlia dei colloqui in privato con la psicologa che gestisce lo sportello psicologico della scuola Elementare.
Sono a conoscenza che tale richiesta fu indirizzata a tutti i genitori della classe.
A tale richiesta risposi di no per iscritto, così successivamente ricevetti una telefonata da parte della maestra di mia figlia che mi disse che la bambina avrebbe avuto bisogno della psicologa perché non era in pari con gli altri bambini e ci stava impiegando troppo tempo ad imparare a leggere e scrivere.
L’insistenza da parte della maestra mi lasciò molto perplessa anche in considerazione del fatto che mia figlia aveva appena iniziato la classe prima elementare! Ed inoltre già dall’inizio dell’anno scolastico l’avevo avvisata che mia figlia essendo stata appena operata chirurgicamente per l’asportazione delle adenoidi e tonsille aveva dei problemi ad esprimersi con facilità ed infatti le stavo facendo fare delle sedute di logopedia per ripristinare il corretto uso degli organi fonici. Io rifiutai la proposta di consulenza psicologica e risposi alla maestra che mi sarei rivolta a professionisti privati.
Ricordo che in quello stesso periodo anche un’altra insegnante di mia figlia, arrivò a comunicarmi che mia figlia era dislessica. Immediatamente feci fare una serie di esami medici completi con un foniatra che, dopo aver visitato mia figlia, mi consigliò di farle fare delle sedute di logopedia poiché il problema della difficoltà espressiva verbale di mia figlia era stato provocato dalle adenoidi asportate un po’ troppo tardi in termini di età, ma oltre a questo mia figlia non presentava alcun altro problema.
Segnalo, inoltre, che la medesima esperienza l’ebbi con la maestra della scuola materna di Graglia.
Io mi chiedo con quale diritto e competenza le maestre di queste scuole emettono diagnosi di dislessia o richiedono consulenze psicologiche sui bambini, senza richiedere ai genitori un’ esame medico competente che accerti il reale stato delle cose.
Ritengo che tale comportamento superficiale possa solo creare allarmismo nei genitori e frustrazione nei bambini e certamente può generare confusione poiché non ha nulla a che fare con le attività di insegnamento che le insegnanti sono unicamente tenute a svolgere.
Mi sono rivolta al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per segnalare questa vicenda ed impedire che quanto accaduto a mia figlia possa ripetersi ad altri."
"Da questo tipo di segnalazioni - secondo il Dott. D’Alessandro, coordinatore regionale del CCDU - pare emergere una certa linea di condotta; una sorta di promozione anche propagandistica, oltre che di tipo organizzativo, volta a spingere i cittadini verso i servizi psicologici e psichiatrici all’interno delle stesse strutture pubbliche. Se la signora non avesse avuto l’accortezza di accertare l’eventuale esistenza di una condizione fisica non ottimale in sua figlia ed avesse invece seguito le indicazioni delle maestre che si sono susseguite con insistenza nel proporle la consulenza psicologica, ora forse sua figlia sarebbe l’ennesima vittima dell’indebita ingerenza di psicologi e psichiatri dentro l’istituzione scolastica.
Questo atteggiamento nei confronti del disagio rischia di creare una popolazione farmacodipendente: è questo l’obiettivo a cui mira la moderna psichiatria?"
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus Ccdu_italia@hotmail.com
Tel 02 36510685
di false etichette psichiatriche
E’ quanto ha dettagliatamente riportato al Comitato la sig.ra M.A. (nome di fantasia) di Graglia (BI):
"Intorno a ottobre-novembre 2004 ho ricevuto una comunicazione dalla scuola elementare di Graglia con scritto se volevo far fare a mia figlia dei colloqui in privato con la psicologa che gestisce lo sportello psicologico della scuola Elementare.
Sono a conoscenza che tale richiesta fu indirizzata a tutti i genitori della classe.
A tale richiesta risposi di no per iscritto, così successivamente ricevetti una telefonata da parte della maestra di mia figlia che mi disse che la bambina avrebbe avuto bisogno della psicologa perché non era in pari con gli altri bambini e ci stava impiegando troppo tempo ad imparare a leggere e scrivere.
L’insistenza da parte della maestra mi lasciò molto perplessa anche in considerazione del fatto che mia figlia aveva appena iniziato la classe prima elementare! Ed inoltre già dall’inizio dell’anno scolastico l’avevo avvisata che mia figlia essendo stata appena operata chirurgicamente per l’asportazione delle adenoidi e tonsille aveva dei problemi ad esprimersi con facilità ed infatti le stavo facendo fare delle sedute di logopedia per ripristinare il corretto uso degli organi fonici. Io rifiutai la proposta di consulenza psicologica e risposi alla maestra che mi sarei rivolta a professionisti privati.
Ricordo che in quello stesso periodo anche un’altra insegnante di mia figlia, arrivò a comunicarmi che mia figlia era dislessica. Immediatamente feci fare una serie di esami medici completi con un foniatra che, dopo aver visitato mia figlia, mi consigliò di farle fare delle sedute di logopedia poiché il problema della difficoltà espressiva verbale di mia figlia era stato provocato dalle adenoidi asportate un po’ troppo tardi in termini di età, ma oltre a questo mia figlia non presentava alcun altro problema.
Segnalo, inoltre, che la medesima esperienza l’ebbi con la maestra della scuola materna di Graglia.
Io mi chiedo con quale diritto e competenza le maestre di queste scuole emettono diagnosi di dislessia o richiedono consulenze psicologiche sui bambini, senza richiedere ai genitori un’ esame medico competente che accerti il reale stato delle cose.
Ritengo che tale comportamento superficiale possa solo creare allarmismo nei genitori e frustrazione nei bambini e certamente può generare confusione poiché non ha nulla a che fare con le attività di insegnamento che le insegnanti sono unicamente tenute a svolgere.
Mi sono rivolta al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per segnalare questa vicenda ed impedire che quanto accaduto a mia figlia possa ripetersi ad altri."
"Da questo tipo di segnalazioni - secondo il Dott. D’Alessandro, coordinatore regionale del CCDU - pare emergere una certa linea di condotta; una sorta di promozione anche propagandistica, oltre che di tipo organizzativo, volta a spingere i cittadini verso i servizi psicologici e psichiatrici all’interno delle stesse strutture pubbliche. Se la signora non avesse avuto l’accortezza di accertare l’eventuale esistenza di una condizione fisica non ottimale in sua figlia ed avesse invece seguito le indicazioni delle maestre che si sono susseguite con insistenza nel proporle la consulenza psicologica, ora forse sua figlia sarebbe l’ennesima vittima dell’indebita ingerenza di psicologi e psichiatri dentro l’istituzione scolastica.
Questo atteggiamento nei confronti del disagio rischia di creare una popolazione farmacodipendente: è questo l’obiettivo a cui mira la moderna psichiatria?"
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus Ccdu_italia@hotmail.com
Tel 02 36510685
07 ottobre 2005
LE NAZIONI UNITE INTERVENGONO SULLA CONTROVERSIA DELL’UTILIZZO DI PSICOFARMACI NEI BAMBINI
Avvertimenti contro le etichette psichiatriche e i danni dei trattamenti farmacologici dell’adhd
In un rapporto che rappresenta una pietra miliare, il Comitato per i diritti del bambino delle Nazioni Unite, il principale ente internazionale sui diritti dei bambini, ha pubblicato un forte avvertimento contro la diagnosi psichiatrica di "Deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività (ADHD)" e sulla somministrazione di potenti farmaci per l’ADHD. Nelle sue Osservazioni finali sui rapporti provenienti da Australia, Finlandia e Danimarca che riguardano la loro ottemperanza alla Convenzione sui diritti del bambino delle Nazioni Unite, il Comitato ha espresso la preoccupazione che " l’ADHD e il Disturbo da deficit dell'attenzione (ADD, Attention Deficit Disorder) siano oggetto di un errore diagnostico e perciò vi è un eccesso di prescrizioni di psicostimolanti, nonostante cresca il numero delle prove sugli effetti dannosi di queste sostanze". Il rapporto ha ricevuto il plauso di Jan Eastgate, presidente internazionale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), gruppo di vigilanza sulla psichiatria. La Eastgate ha dichiarato: "Gli errori di diagnosi ed il trattamento con droghe e farmaci dei bambini da parte della psichiatria sono delle violazioni dei diritti umani e noi lodiamo il Comitato delle Nazioni Unite per aver intrapreso questa iniziativa". Il CCDU ha documentato il fatto che gli psichiatri e gli interessi del campo della salute mentale hanno promosso le loro diagnosi false per mantenere un’industria da più di 20 miliardi di dollari all’anno. Si stima che a 17 milioni di bambini vengano prescritti farmaci e droghe che alterano la mente e le Nazioni Unite sono l’ultimo di una serie di enti governativi a mettere in guardia il pubblico sul danno che queste sostanze possono cagionare ai giovani. Diversi enti, dietro la spinta proveniente da rapporti sui danni - tra i quali la morte - attribuiti a queste sostanze, stanno esaminando i rapporti clinici che confermano gli effetti collaterali che includono allucinazioni, ostilità, agitazione, aggressione, tendenze suicide e comportamento violento.
Il 29 settembre, la FDA statunitense ha ordinato che un riquadro nero di avvertimento sia inserito su tutte le confezioni di un farmaco che viene prescritto comunemente per l’ADHD, dopo che test clinici hanno collegato questa sostanza a pensieri e comportamenti suicidi. La FDA ha indicato che il nuovo avvertimento deriva da un esame in corso di tutte le sostanze usate nel trattamento dell’ADHD e la loro possibile associazione con il suicidio.
Il giorno prima dell’ordinanza della FDA, il National Health Service’s Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico ha emesso delle linee guida per i medici su rimedi non-psichiatrici per bambini, che includono sonno regolare, esercizio fisico e nutrizione. Il NICE ha emesso le linee guida facendo seguito ad un avvertimento consultivo dell’Ordine dei medici britannico del giugno del 2003 secondo il quale gli antidepressivi possono causare rischio di suicidio nei giovani. Il CCDU esorta l’uso di "altre forme di gestione e trattamento" per indirizzarsi alle difficoltà comportamentali dei bambini.
In un rapporto che rappresenta una pietra miliare, il Comitato per i diritti del bambino delle Nazioni Unite, il principale ente internazionale sui diritti dei bambini, ha pubblicato un forte avvertimento contro la diagnosi psichiatrica di "Deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività (ADHD)" e sulla somministrazione di potenti farmaci per l’ADHD. Nelle sue Osservazioni finali sui rapporti provenienti da Australia, Finlandia e Danimarca che riguardano la loro ottemperanza alla Convenzione sui diritti del bambino delle Nazioni Unite, il Comitato ha espresso la preoccupazione che " l’ADHD e il Disturbo da deficit dell'attenzione (ADD, Attention Deficit Disorder) siano oggetto di un errore diagnostico e perciò vi è un eccesso di prescrizioni di psicostimolanti, nonostante cresca il numero delle prove sugli effetti dannosi di queste sostanze". Il rapporto ha ricevuto il plauso di Jan Eastgate, presidente internazionale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), gruppo di vigilanza sulla psichiatria. La Eastgate ha dichiarato: "Gli errori di diagnosi ed il trattamento con droghe e farmaci dei bambini da parte della psichiatria sono delle violazioni dei diritti umani e noi lodiamo il Comitato delle Nazioni Unite per aver intrapreso questa iniziativa". Il CCDU ha documentato il fatto che gli psichiatri e gli interessi del campo della salute mentale hanno promosso le loro diagnosi false per mantenere un’industria da più di 20 miliardi di dollari all’anno. Si stima che a 17 milioni di bambini vengano prescritti farmaci e droghe che alterano la mente e le Nazioni Unite sono l’ultimo di una serie di enti governativi a mettere in guardia il pubblico sul danno che queste sostanze possono cagionare ai giovani. Diversi enti, dietro la spinta proveniente da rapporti sui danni - tra i quali la morte - attribuiti a queste sostanze, stanno esaminando i rapporti clinici che confermano gli effetti collaterali che includono allucinazioni, ostilità, agitazione, aggressione, tendenze suicide e comportamento violento.
Il 29 settembre, la FDA statunitense ha ordinato che un riquadro nero di avvertimento sia inserito su tutte le confezioni di un farmaco che viene prescritto comunemente per l’ADHD, dopo che test clinici hanno collegato questa sostanza a pensieri e comportamenti suicidi. La FDA ha indicato che il nuovo avvertimento deriva da un esame in corso di tutte le sostanze usate nel trattamento dell’ADHD e la loro possibile associazione con il suicidio.
Il giorno prima dell’ordinanza della FDA, il National Health Service’s Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico ha emesso delle linee guida per i medici su rimedi non-psichiatrici per bambini, che includono sonno regolare, esercizio fisico e nutrizione. Il NICE ha emesso le linee guida facendo seguito ad un avvertimento consultivo dell’Ordine dei medici britannico del giugno del 2003 secondo il quale gli antidepressivi possono causare rischio di suicidio nei giovani. Il CCDU esorta l’uso di "altre forme di gestione e trattamento" per indirizzarsi alle difficoltà comportamentali dei bambini.
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