12 dicembre 2005

PER I GENITORI UNA SANA PREOCCUPAZIONE

In un articolo apparso recentemente su Varesenews-sanità, si asseriva che nella nostra società c'è ancora troppo timore della figura dello "psichiatra infantile", che solo la parola mette l'ansia e che questo non
dovrebbe succedere.

Ma davvero non ci si dovrebbe preoccupare?
I problemi comportamentali ed educativi sono stati ridefiniti da alcuni psichiatri come "disturbi", e contemplati nel Manuale Diagnostico e Statistico (DSM) della psichiatria. Nel 1952, la prima edizione del manuale
conteneva tre "disturbi" dell'infanzia, nel 1980 sono aumentati di dieci volte i disturbi inseriti in tale manuale.

Il dottor Fred A. Baughman Jr., un neurologo pediatra californiano, ha detto: "Niente sembra più chiaro del legame che esiste tra la presenza e l'influenza nelle scuole degli incaricati di diagnosi psicologiche, somministratori di test e terapeuti del comportamento e la frequenza di etichette quali (ADD) difficoltà di dare attenzione, (LD) (difficoltà ad imparare), "dislessia", "iperattività", "disturbo di condotta", ecc.
Considerate: Giovanni ha difficoltà con la matematica? Non aiutatelo a fare i compiti perché ha un'infermità mentale: "disturbo di matematica". E il tema scadente scritto da Giulia per il suo corso di inglese? Secondo gli psichiatri, non significa che lei debba studiare di più. E' colpita dal: "disturbo d'espressione scritta". Oppure, se non legge bene come le compagne di classe, non ha bisogno di ricevere ripetizioni, perché ha il: "disturbo di lettura". Il rifiuto di Roberto di andare a buttare la spazzatura o le ripetute obiezioni di Sara riguardo la negazione del permesso di stare fuori fino a tardi, vengono ridefinite come: "disturbo d'opposizione", ecc.. Queste sono le radici della valutazione "scientifica" del comportamento scolastico dei nostri figli. L'insegnante, seguendo le istruzioni dello psichiatra, è incoraggiato dal sistema scolastico odierno ad etichettare il bambino usando l'elenco delle "malattie mentali".
Quando l'idea dello "squilibrio chimico" viene usata per assicurarsi la collaborazione di genitori inconsapevoli, si stabilisce un precedente pericoloso. Questi bambini credono di avere qualcosa che non va nel loro cervello e che è impossibile per loro controllarsi senza usare una pillola. La soluzione psichiatrica in una situazione di questo tipo è di curare il bambino con farmaci pericolosissimi di tipo anfetaminico, che provocano assuefazione."

Nel 2004 negli Stati Uniti, sette Stati hanno approvato leggi che proibiscono alle scuole di usare la minaccia di espulsione nei confronti dei genitori, che rifiutano di sottoporre i propri figli a trattamenti con psicofarmaci dopo che sono stati diagnosticati con disturbi mentali di qualche genere.
La vendita dei soli stimolanti per il controllo di sintomi dell'ADHD hanno raggiunto 1,3 miliardi di dollari all'anno e a tutt'oggi i bambini trattati con psicostimolati in USA è di ben 8 milioni.

In Italia si stanno attuando test per rilevare disturbi mentali nei bambini, e i programmi sono gli stessi attuati negli USA. La campagna "informa" medici, insegnanti, genitori, sui segnali indicativi di presenti o futuri "disturbi mentali".

Jeffrey A. Schaler, professore aggiunto di psicologia del Chestnut Hill College di Philadelphia già nel 1998 dichiarò: "I legislatori e il pubblico in generale non dovrebbero essere ingannati. I comportamenti non possono essere malattie."

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, sta denunciando da anni l'uso fraudolento, da parte della psichiatria, di "diagnosi" soggettive e prive di conferme mediche o scientifiche.

Il genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrico o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l’abuso o per maggiori informazioni: tel 02 36510685 e-mail: ccdu_italia@hotmail.com
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Viale Monza, 1 – 20125 Milano – e-mail ccdu_italia@hotmail.com

28 novembre 2005

Psichiatria: "diagnosi" e business farmaceutico

E’ di oggi la notizia di una sentenza che ha pochi precedenti in Italia, con la quale è stata condannata dal Tribunale di Pistoia per lesioni personali una nota neuropsichiatra dell’Università di Pisa, per aver prescritto ad una bambina di 13 anni, un farmaco antiepilettico per risolvere un problema di obesità.
Secondo l'accusa, la terapia fu avviata senza adeguata informazione e senza espresso consenso dei genitori; ebbe inoltre - sempre secondo l'imputazione - carattere sperimentale, con dosaggi superiori a quelli consentiti e con la conseguenza di pesanti effetti collaterali. L’intraprendenza della psichiatria nel campo della sperimentazione è ormai diventata un’attività di routine, l’episodio di cui sopra non stupisce quindi, visto le lacune scientifiche delle diagnosi e quindi delle terapie stesse.
Non esistono prove scientifiche sull’esistenza dello squilibrio biochimico nel cervello, ciononostante questa teoria motiva la prescrizione di milioni di dosi di psicofarmaci e tiene in piedi un’industria (quella psichiatrica) che fattura molti miliardi di euro a fronte di nessun risultato e spesso di lesioni permanenti alle persone. In questo caso le lesioni sono state nei confronti di una bambina.
E’ recente uno degli ultimi studi pubblicati sulla rivista "Plos Medicine" nel quale i ricercatori - Jeffrey Lacasse della Florida State University e Jonathan Leo del Lake Erie College of Osteopathic Medicine - hanno evidenziato il carattere ingannevole delle pubblicità sugli SSRI.
Il dott. Giorgio Antonucci ha asserito:" Per quanto riguarda gli psichiatri c'è da dire che interpretano tutto da un punto di vista psicologico per cui finiscono per dare psicofarmaci o medicine neurologiche a sproposito in un numero grandissimo di casi. Bisogna sapere bene distinguere le malattie dagli altri problemi in modo da non dare farmaci per qualsiasi problema esistenziale."
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, fondato dalla Chiesa di Scientology e dal Professor Thomas Szasz, da 40 anni denuncia l’attività dannosa della psichiatria e continuerà fino che i diritti delle persone nel campo della salute mentale non siano completamente tutelati.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685

15 novembre 2005

GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA

LA SANITA’ MENTALE DEI BAMBINI: UN DIRITTO DA DIFENDERE
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, adottata e proclamata il 10 dicembre 1948, afferma all’Articolo 5 che "nessuno dovrà subire tortura o trattamenti crudeli, disumani o degradanti".
Il diritto di cui sopra viene sancito anche dall’Articolo 37 della Convenzione sui Diritti del bambino delle Nazioni Unite (1989) e dall’Articolo 33 della medesima, nel quale si afferma che: i bambini hanno il diritto di venire protetti da "uso illecito di sostanze psicotrope".
L’eccessivo impiego nel trattamento di "disturbi mentali", di antidepressivi e psicostimolanti nei minori, che possono causare reazioni quali: psicosi, agitazione, sogni bizzari, perdita di appetito, confusione, spersonalizzazione, rischio di comportamenti suicidari, è un elemento da non sottovalutare se si vogliono proteggere le generazioni future.
In Italia, la propaganda psichiatrica sostenuta da statistiche pseudo scientifiche secondo cui dal 2 al 12 % di bambini sarebbero affetti da disturbi dell’apprendimento, ha generato confusione negli ambienti familiari, scolastici e politici che mossi da buone intenzioni, hanno aperto le porte a programmi di screening nelle scuole, indebolendo così marcatamente il ruolo della didattica e della famiglia nell’educazione dei figli ed aprendo la strada ad un futuro di bambini etichettati come malati.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, sostiene la necessità che i diritti dei bambini vengano protetti in conformità con la Dichiarazione e la Convenzione di cui sopra.
La Giornata mondiale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è un momento importante per esortare tutti i Governi ad attuare delle riforme di protezione per prevenire che i bambini vengano etichettati con "disturbi mentali" e conseguentemente trattati con psicofarmaci, consentendo ai bambini e genitori un’adeguata informazione sulle soluzioni alternative, quali ad esempio soluzioni basate sulla nutrizione, l’istruzione e la creatività, e proteggendo il loro diritto ad un’istruzione esente da qualsiasi tipo di "droghe", in modo tale che gli inalienabili diritti dei bambini vengano effettivamente protetti.
Per l’occasione, in diverse città italiane come: Torino, Milano, Brescia, Novara, Pordenone, Verona, Firenze, Roma, ed altre, saranno allestiti dei punti di raccolta per una petizione che fa riferimento ai diritti dei minori sopra citati con distribuzione di materiali informativi.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
Per maggiori informazioni: Tel 02 36510685; E-mail: ccdu_italia@hotmail.com

03 novembre 2005

Era grave malattia epatica

Due volte diagnosticato depresso
Era grave malattia epatica
La signora Claudia, nome di fantasia, si è rivolta al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per rendere nota la vicenda di cui è stato vittima il marito. Due diagnosi di depressione con prescrizione di antidepressivi per poi scoprire che si trattava di una grave malattia al fegato.
La vicenda ha inizio nel dicembre del 2004 quando il marito di Claudia dopo essere caduto in uno stato di incoscienza completo, chiamato il 118 gli somministrano l'ossigeno e gli dicono che si tratta di una crisi isterica. Arrivati al pronto soccorso, di un altro ospedale, la Signora informa i medici delle condizioni di salute del marito, problemi cardiopatici e di diabete, l'uomo viene sottoposto a visita e controllo del diabete, ma non viene fatto nessun altro accertamento clinico per le patologie esistenti. Ma al contrario, basandosi su sintomi lo psichiatra gli diagnostica uno stato depressivo facendolo ricoverare in medicina dove gli somministrano delle flebo di tranquillanti.
L'uomo dorme e rimane in uno stato di intontimento per tre giorni. Uscito dall'ospedale decide di non seguire la cura prescritta, che consiste di antidepressivi e visite al Cps di zona.
Nell'ottobre 2005 si ripresenta la stessa situazione, il marito di Claudia mentre era seduto alla scrivania nel suo ufficio si accascia e non da segni di vita, dopo vari tentativi di svegliarlo la moglie chiama il 118. Al pronto soccorso, dopo aver fornito nuovamente tutte le informazioni sulle condizioni di salute del marito, vengono fatti degli accertamenti con esami del sangue, dai quali lo psichiatra di turno è incapace di rilevare una manifesta infezione epatica in corso diagnosticando invece uno stato di depressione consigliando la terapia a base di antidepressivi.
Claudia sente che qualcosa non va, vuole vederci chiaro, fissa una visita con un neurologo, gli espone i fatti, il marito di Claudia viene sottoposto a vari accertamenti, vengono visionati anche i già citati esami del sangue fatti al pronto soccorso, la diagnosi è una grave malattia al fegato, unica e vera causa di quegli stati di incoscienza. Una malattia che non diagnosticata e non curata avrebbe potuto causare anche la morte nelle condizioni in cui si trova il marito di Claudia.
La Signora ha dichiarato: "Consiglio le persone di non fidarsi delle diagnosi psichiatriche ma di rivolgersi a medici specializzati che svolgono attenti esami clinici per fare le diagnosi".
Una sintomatologia non è una malattia. Troppo spesso le diagnosi psichiatriche sono basate su questo errore scientifico.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Per informazioni: E-mail: ccdu_italia@hotmail.com Tel: 02 36510685

30 ottobre 2005

La mente dei bambini non è un problema psichiatrico

In Italia i progetti della psichiatria abbondano ormai anche nelle nostre scuole con convegni, conferenze e corsi di formazione per insegnanti e genitori per "addestrarli" nella prevenzione e diagnosi di disturbi mentali come la dislessia, bullismo, ADHD, ecc
Per la psichiatria si tratta di una piaga collettiva, negli Usa di adhd ne soffrono almeno 8 milioni di adulti (il 4% della popolazione) e 5 bambini ogni 100. Lo sostiene uno studio dell’ Harvard University, che ha posto l’accento sulla difficoltà di misurare l’entità della sindrome anche per la mancanza di test adeguati. Da sottolineare che "non esiste un test psicologico per stabilire con assoluta certezza se si soffre di ADHD, ma esistono serie di domande standard: quanto più si risponde sì tanto più si è in pericolo".
Così anche in Italia sono riportate le medesime statistiche per dare sostegno alla propaganda psichiatrica. Infatti, secondo le stime del Ministero della Salute, è colpito il 4% dei ragazzi.
Il Dr. Roberto Cestari, presidente del Comitato dei Cittadini per i diritti Umani, intervistato sull’argomento ha detto: "Attention Deficit Hiperactivity Disorder (ADHD) significa disturbo da deficit di attenzione e iperattività. E’ una sintomatologia che, 15 anni fa, la psichiatria USA hanno trasformato, per alzata di mano, in malattia. ……Da allora hanno iniziato a diffondere il messaggio secondo il quale qualsiasi bambino con questa sintomatologia ha una malattia vera e propria, una malattia mentale….. Guardando la propria storia recente, scolastica e familiare, si comprende come la società occidentale si sia evoluta, da duemila anni a questa parte, senza che nessun bambino abbia avuto queste etichette diagnostiche; e quindi senza l’aiuto di terapie di questo genere. Non mi sembra che in assenza di queste cose siano mancati gli strumenti per consentire il progresso della società. La seconda considerazione è di carattere tecnico scientifico. Noi in medicina distinguiamo molto chiaramente tra una sintomatologia, cioè qualcosa che il paziente lamenta (un disturbo, un comportamento, ecc) e una malattia. Le due cose non sono affatto identificabili. Se un paziente lamenta mal di stomaco la diagnosi non è automaticamente gastrite. Lui ha mal di stomaco ma potrebbe dipendere da un altro organo, per esempio dal pancreas, o addirittura potrebbe avere un infarto. Identificare una manifestazione con una malattia è una sciocchezza. Purtroppo questo tipo di atteggiamento esiste, è diffuso e crea dei problemi….. Se l’ADHD è un disturbo biologico e ne hanno le prove, perché non usano queste evidenze biologiche per fare diagnosi? …..Nella nostra società abbiamo assistito ad un giusto aumento di alcuni fattori (concetto di libertà, di espressione, assenza di punizioni) al quale ha fatto riscontro un calo disastroso della didattica e dell’educazione scolastica. In più non ci sono i valori di riferimento (la famiglia, il rispetto degli adulti, ecc.) che spingevano il bambino ad auto limitare certi comportamenti. Valori che facevano parte di una società, forse superata, ma che non sono stati rimpiazzati da altri…..Negli Stati Uniti (dove a più di 8 milioni di bambini sono prescritti potenti psicofarmaci), il numero di bambini tossicodipendenti è aumentato; il livello di attenzione e quindi di istruzione scolastica non è migliorato; il tasso di suicidi tra i bambini è in crescita; la percentuale di violenza nelle scuole è schizzata alle stelle.
Assistiamo ad una fortissima spinta per la medicalizzazione dei comportamenti umani e dei bambini in particolare; non è un caso se, da qualche decennio, la psichiatria ha scoperto che il mercato dei bambini può essere un mercato interessante"
(In una comunicazione firmata da ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano e pubblicata sul British Medical Journal, si legge che in Italia il consumo di psicofarmaci tra i più giovani, solo nel biennio 2000-2002, è più che quadruplicato. Dei quasi dieci milioni di under diciotto, almeno ventottomila sarebbero i consumatori di antidepressivi. Di cui un terzo bambini).
"Ora laddove ci sono interessi particolarmente alti mettere insieme le due cose, è un percorso logico assolutamente condivisibile. Non può non suscitare, quanto meno, qualche dubbio o qualche perplessità se non addirittura una indicazione specifica. Le case farmaceutiche hanno tutto il diritto di produrre e vendere farmaci ma ritengo che i cittadini abbiano il diritto di non essere imbrogliati da false diagnosi. Chi fa questo non è più uno scienziato, non è più un medico, sta facendo un altro percorso e sarebbe meglio che i cittadini ne fossero a conoscenza".
Il genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrico o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l’abuso.

24 ottobre 2005

ALLARME "DISTURBI MENTALI"

Quanto c'è di scientifico?
Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
- soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
- della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
- il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
- il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
- da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
- da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685

ALLARME "DISTURBI MENTALI"

Quanto c'è di scientifico?

Giornalmente assistiamo alla propaganda psichiatrica sull'esistenza di "malattie" psichiatriche che colpiscono sempre più donne, giovani, bambini, anziani, insegnanti, impiegati di banca, uomini politici, divi dello spettacolo ed altre "categorie". Il Dott.Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria ha detto: "La televisione sembra affascinata, abbagliata, meravigliata virtualmente da tutto ciò che sa di psicologia e psichiatria, visto l’ampio spazio che dedica a ciò nei notiziari e negli spettacoli. Le statistiche e le dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei principali talk show, nei notiziari del mattino e nelle riviste, mostrano che questi ‘esperti’, hanno presentato come ‘fatti’ ciò che in realtà potrebbe essere pura fantascienza".
La mancanza di risultati crea nella psichiatria la necessità di dover propagandare se stessa allarmando l’opinione pubblica con statistiche di malati mentali, ecco alcuni dati recenti promossi dalla psichiatria:
soffrono di ADHD il 4% dei bambini in età scolare (mediamente in ogni classe di 25 alunni, c’è un bambino Adhd);
della depressione si sostiene che è una malattia molto diffusa al punto che in un recente seminario, è stato detto che i depressi collocati nella categoria 15-25 anni, in Italia si aggirano intorno agli 800.000, pari all’ 11,6% (da demo/Istat su 6.863.500);
il 17% della popolazione in età pediatrica (inferiore ai 15 anni), soffre di disturbi mentali;
il 10% delle donne che hanno appena partorito, soffre di depressione post partum;
da un'indagine conoscitiva condotta su pazienti, familiari, psichiatri e popolazione dalla Abacus - Taylor Nelson Sofres, in Italia ci sono circa 500 mila ammalati di schizofrenia;
da 6 a 10 milioni di italiani soffrono di depressione.
Sarebbero milioni quindi, fra adulti e minori, le persone colpite da "malattie mentali" e da questo il passo è breve verso la richiesta psichiatrica di finanziamenti per "prevenzione".
Diagnosticando come malattie, i comportamenti umani e dei bambini in particolare, sono ormai innumerevoli le sindromi che appaiono giornalmente sui quotidiani e mass media: depressione da internet, sindrome del campione, depressione postpartum, dislessia, disturbi dell’apprendimento, shopping compulsivo, sindrome del telefonino, sindrome sindrome dei video games, sindrome extraterrestre, sindrome del super enalotto, sindrome della domenica, disturbo del cacao dipendente, sindrome di topo gigio, ecc.
Questi dati dovrebbero far riflettere e indurre ad esaminare più da vicino la "scientificità" degli stessi.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
e-mail ccdu_italia@hotmail.com tel. 02 36510685

19 ottobre 2005

GIOVANI NEL MIRINO

I nostri giovani nel mirino della psichiatria. Come avere un esercito di potenziali consumatori di pillole? Facendo credere che sono malati. La campagna di marketing psichiatrica ha iniziato ad occuparsi delle fasce sempre più giovani facendo "screening delle malattie mentali o comportamentali", dalla scuola materna fino alle superiori, e sostenendo che lo scopo è la prevenzione, invece seguono dichiarazioni di percentuali di giovani che sono "disturbati".
Recentemente in Italia è stato affermato che i giovani affetti da depressione sono 800.000, queste cifre allarmanti di disturbi psichici così facilmente promosse dovrebbero far meditare, soprattutto quando si parla delle future generazioni.
Si ricorda che i genitori non sono obbligati a sottoporre i propri figli a test di tale natura, e comunque devono darne il loro consenso, in ogni caso possono informarsi sui loro diritti e fare in modo che siano rispettati, anche nel caso si tratti di programmi specifici.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici o genitori i cui figli sono stati sottoposti a test psichiatrici senza il proprio consenso può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Rivista "Danneggiare i giovani".
ccdu_italia@hotmail.com
Tel.0236510685

11 ottobre 2005

SCUOLA: DIAGNOSTICATA COME DISLESSICA AVEVA SOLO PROBLEMI ALLE ADENOIDI

Depositata alla Procura di Torino questa mattina denuncia
di false etichette psichiatriche
E’ quanto ha dettagliatamente riportato al Comitato la sig.ra M.A. (nome di fantasia) di Graglia (BI):
"Intorno a ottobre-novembre 2004 ho ricevuto una comunicazione dalla scuola elementare di Graglia con scritto se volevo far fare a mia figlia dei colloqui in privato con la psicologa che gestisce lo sportello psicologico della scuola Elementare.
Sono a conoscenza che tale richiesta fu indirizzata a tutti i genitori della classe.
A tale richiesta risposi di no per iscritto, così successivamente ricevetti una telefonata da parte della maestra di mia figlia che mi disse che la bambina avrebbe avuto bisogno della psicologa perché non era in pari con gli altri bambini e ci stava impiegando troppo tempo ad imparare a leggere e scrivere.
L’insistenza da parte della maestra mi lasciò molto perplessa anche in considerazione del fatto che mia figlia aveva appena iniziato la classe prima elementare! Ed inoltre già dall’inizio dell’anno scolastico l’avevo avvisata che mia figlia essendo stata appena operata chirurgicamente per l’asportazione delle adenoidi e tonsille aveva dei problemi ad esprimersi con facilità ed infatti le stavo facendo fare delle sedute di logopedia per ripristinare il corretto uso degli organi fonici. Io rifiutai la proposta di consulenza psicologica e risposi alla maestra che mi sarei rivolta a professionisti privati.
Ricordo che in quello stesso periodo anche un’altra insegnante di mia figlia, arrivò a comunicarmi che mia figlia era dislessica. Immediatamente feci fare una serie di esami medici completi con un foniatra che, dopo aver visitato mia figlia, mi consigliò di farle fare delle sedute di logopedia poiché il problema della difficoltà espressiva verbale di mia figlia era stato provocato dalle adenoidi asportate un po’ troppo tardi in termini di età, ma oltre a questo mia figlia non presentava alcun altro problema.
Segnalo, inoltre, che la medesima esperienza l’ebbi con la maestra della scuola materna di Graglia.
Io mi chiedo con quale diritto e competenza le maestre di queste scuole emettono diagnosi di dislessia o richiedono consulenze psicologiche sui bambini, senza richiedere ai genitori un’ esame medico competente che accerti il reale stato delle cose.
Ritengo che tale comportamento superficiale possa solo creare allarmismo nei genitori e frustrazione nei bambini e certamente può generare confusione poiché non ha nulla a che fare con le attività di insegnamento che le insegnanti sono unicamente tenute a svolgere.
Mi sono rivolta al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per segnalare questa vicenda ed impedire che quanto accaduto a mia figlia possa ripetersi ad altri."
"Da questo tipo di segnalazioni - secondo il Dott. D’Alessandro, coordinatore regionale del CCDU - pare emergere una certa linea di condotta; una sorta di promozione anche propagandistica, oltre che di tipo organizzativo, volta a spingere i cittadini verso i servizi psicologici e psichiatrici all’interno delle stesse strutture pubbliche. Se la signora non avesse avuto l’accortezza di accertare l’eventuale esistenza di una condizione fisica non ottimale in sua figlia ed avesse invece seguito le indicazioni delle maestre che si sono susseguite con insistenza nel proporle la consulenza psicologica, ora forse sua figlia sarebbe l’ennesima vittima dell’indebita ingerenza di psicologi e psichiatri dentro l’istituzione scolastica.
Questo atteggiamento nei confronti del disagio rischia di creare una popolazione farmacodipendente: è questo l’obiettivo a cui mira la moderna psichiatria?"
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus Ccdu_italia@hotmail.com
Tel 02 36510685

07 ottobre 2005

LE NAZIONI UNITE INTERVENGONO SULLA CONTROVERSIA DELL’UTILIZZO DI PSICOFARMACI NEI BAMBINI

Avvertimenti contro le etichette psichiatriche e i danni dei trattamenti farmacologici dell’adhd
In un rapporto che rappresenta una pietra miliare, il Comitato per i diritti del bambino delle Nazioni Unite, il principale ente internazionale sui diritti dei bambini, ha pubblicato un forte avvertimento contro la diagnosi psichiatrica di "Deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività (ADHD)" e sulla somministrazione di potenti farmaci per l’ADHD. Nelle sue Osservazioni finali sui rapporti provenienti da Australia, Finlandia e Danimarca che riguardano la loro ottemperanza alla Convenzione sui diritti del bambino delle Nazioni Unite, il Comitato ha espresso la preoccupazione che " l’ADHD e il Disturbo da deficit dell'attenzione (ADD, Attention Deficit Disorder) siano oggetto di un errore diagnostico e perciò vi è un eccesso di prescrizioni di psicostimolanti, nonostante cresca il numero delle prove sugli effetti dannosi di queste sostanze". Il rapporto ha ricevuto il plauso di Jan Eastgate, presidente internazionale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), gruppo di vigilanza sulla psichiatria. La Eastgate ha dichiarato: "Gli errori di diagnosi ed il trattamento con droghe e farmaci dei bambini da parte della psichiatria sono delle violazioni dei diritti umani e noi lodiamo il Comitato delle Nazioni Unite per aver intrapreso questa iniziativa". Il CCDU ha documentato il fatto che gli psichiatri e gli interessi del campo della salute mentale hanno promosso le loro diagnosi false per mantenere un’industria da più di 20 miliardi di dollari all’anno. Si stima che a 17 milioni di bambini vengano prescritti farmaci e droghe che alterano la mente e le Nazioni Unite sono l’ultimo di una serie di enti governativi a mettere in guardia il pubblico sul danno che queste sostanze possono cagionare ai giovani. Diversi enti, dietro la spinta proveniente da rapporti sui danni - tra i quali la morte - attribuiti a queste sostanze, stanno esaminando i rapporti clinici che confermano gli effetti collaterali che includono allucinazioni, ostilità, agitazione, aggressione, tendenze suicide e comportamento violento.
Il 29 settembre, la FDA statunitense ha ordinato che un riquadro nero di avvertimento sia inserito su tutte le confezioni di un farmaco che viene prescritto comunemente per l’ADHD, dopo che test clinici hanno collegato questa sostanza a pensieri e comportamenti suicidi. La FDA ha indicato che il nuovo avvertimento deriva da un esame in corso di tutte le sostanze usate nel trattamento dell’ADHD e la loro possibile associazione con il suicidio.
Il giorno prima dell’ordinanza della FDA, il National Health Service’s Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico ha emesso delle linee guida per i medici su rimedi non-psichiatrici per bambini, che includono sonno regolare, esercizio fisico e nutrizione. Il NICE ha emesso le linee guida facendo seguito ad un avvertimento consultivo dell’Ordine dei medici britannico del giugno del 2003 secondo il quale gli antidepressivi possono causare rischio di suicidio nei giovani. Il CCDU esorta l’uso di "altre forme di gestione e trattamento" per indirizzarsi alle difficoltà comportamentali dei bambini.

23 settembre 2005

GLI USA RIMANGONO INDIETRO MENTRE REGNO UNITO ED EUROPA NON ESITANO A PROIBIRE I "FARMACI DELLA VIOLENZA"

Negli Usa, paese dei pistoleros scolastici, gli organi di regolamentazione farmaceutica battono la fiacca mentre Europa e Regno Unito sono all’avanguardia nella proibizione degli antidepressivi legati ad episodi di violenza e suicidio tra i minorenni.
Negli Usa, paese in cui le sparatorie scolastiche provocate dagli antidepressivi hanno ucciso 29 persone ferendone altre 54, gli organi di regolamentazione farmacologica sono accusati di battere la fiacca nel seguire le orme di Europa e Regno Unito sulla prescrizione dei controversi farmaci psichiatrici.
Il lucroso mercato dei farmaci per l’infanzia ha subìto un duro colpo dopo il recente annuncio della EMEA, Agency Medicine European, che avverte di non usare gli antidepressivi sui bambini, in seguito a una rassegna di test clinici in base ai quali è chiaro che i medicinali in questione causano "comportamento suicida, con tanto di tentativi di togliersi la vita" e "ostilità" sotto forma di aggressioni, comportamento antagonista e collera.
Il comportamento violento e suicida è stato osservato negli Usa dove, stando ai dati disponibili, i bambini cui vengono somministrati farmaci antidepressivi sono 1,5 milioni. In otto delle tredici sparatorie commesse nelle scuole Usa, i giovani colpevoli prendevano antidepressivi al momento del fatto, un comun denominatore che ha sollevato seri interrogativi sull’impiego di questi medicinali su bambini e adolescenti.
Nel 2003, l’organo britannico di regolamentazione farmaceutica, il Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency o Mhra, è stato il primo a lanciare avvertimenti sull’uso di antidepressivi in soggetti sotto i diciotto anni. E nel marzo 2004, l’americana Food and Drug Administration o Fda ha pubblicato una circolare informativa di salute pubblica con avvertenze per l’uso di antidepressivi su adulti e bambini.
Sono molti ora a chiedersi che cosa sta spingendo la Fda a procrastinare un’iniziativa analoga a quella europea, in base alla quale 25 paesi hanno vietato l’uso degli antidepressivi sui soggetti al disotto dei 18 anni. Negli Usa uno dei principali fattori determinanti è l’industria farmaceutica che opera in base alla logica del profitto. Nel paese, l’anno scorso ben 4,5 miliardi di dollari sono stati spesi in pubblicità diretta per i farmaci.
È dal 1991 che il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (Ccdu) – un gruppo di sorveglianza sulle attività psichiatriche – e diversi medici e ricercatori indipendenti hanno lanciato l’allarme sul fatto che un gran numero di questi farmaci provocano suicidio e comportamento violento.
Brian Daniels, portavoce nazionale del Ccdu per il Regno Unito, fa notare senza mezzi termini che per avvalorare le prescrizioni di antidepressivi viene usato il mito dello "squilibrio chimico".
"Gli psichiatri raccontano ai genitori che il figlio soffre di uno ‘squilibrio chimico’, nonostante non esista nel modo più assoluto alcuna prova scientifica o sperimentale che possa suffragare una simile affermazione. Non solo: non esiste alcuna analisi clinica che permetta di individuare uno ‘squilibrio chimico’ o un cosiddetto disturbo. L’ ‘epidemia farmacologica’ è più una questione di lucro che non una questione di salvare vite umane".

21 settembre 2005

STUPRO PSICHIATRICO SUL LETTINO:

Nel Regno Unito, la relazione di una commissione d’inchiesta ha causato una ventata di richieste per la promulgazione di leggi che arrestino l’epidemia di violenze sessuali nel settore dell’igiene mentale

Il mese scorso, una commissione d’inchiesta del Ministero della Salute britannico ha reso noto che per ben vent’anni le autorità mediche e psichiatriche non sono riuscite far rispondere delle proprie azioni due psichiatri responsabili di violenze sessuali nei confronti di 77 pazienti. La rivelazione ha prodotto una ventata di richieste per la promulgazione, nell’UE e negli Usa, di leggi che vietino "lo sfruttamento sessuale dei pazienti da parte degli psicoterapeuti". Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), un gruppo di sorveglianza sulle attività psichiatriche, ha dichiarato che a livello internazionale si stima in 260.000 persone il numero delle vittime di abusi sessuali da parte di psichiatri e psicologi. Il presidente internazionale del CCDU, Jan Eastgate, ha detto che tale cifra potrebbe in realtà essere di diversi milioni, se si calcola che solo l’1% dei pazienti denuncia gli abusi. Gli studi rivelano inoltre che il 14% circa delle vittime degli abusi sessuali da parte di uno psicoterapeuta (ovvero oltre 36.000 persone) hanno tentato almeno una volta di commettere suicidio. Un paziente su cento, vale a dire 2.600 persone, è riuscito a togliersi la vita. Le vittime più giovani degli abusi sessuali da parte degli psichiatri hanno, secondo quanto si è potuto stabilire, età comprese tra i 3 e i 7 anni.
Ciò nonostante, oggigiorno in tutto il mondo sono solo 28 le leggi esistenti per frenare gli abusi sessuali perpetrati sui pazienti dagli psicoterapeuti, e 24 di esse sono in vigore negli Stati Uniti. Nello stato di Victoria in Australia, in Germania, in Svezia e Israele uno psicoterapeuta che abbia contatti di tipo sessuale con un paziente commette reato. Una delle leggi più severe, considera i contatti sessuali con un paziente un reato grave e prevede pene fino a 10 anni di carcere per i colpevoli. Il CCDU sostiene molte delle raccomandazioni fatte dal Ministero della Salute del Regno Unito, tra cui la formulazione di una normativa che garantisca indagini della polizia su ogni denuncia fatta dai pazienti in relazione a crimini sessuali commessi dagli psicoterapeuti e l’inclusione, in ogni contratto di impiego per psichiatri e psicologi, di una clausola in base alla quale tali operatori si impegnano a non avere alcun contatto sessuale con alcun tipo di paziente.
Il rapporto del Ministero della Salute ha giudicato gli abusi sessuali e gli stupri commessi dai due psichiatri del servizio sanitario nazionale inglese (NHS) William Kerr e Michael Haslam, una "disfatta morale istituzionale". L’inchiesta, costata 4,7 milioni di euro, ha appurato che il personale dell’NHS, tra cui gli psichiatri, si è reso colpevole di flagrante negligenza e omissioni nell’intervenire sulle decine e decine di denunce fatte dai pazienti, alcune delle quali risalivano addirittura al 1965. Nel 2003, Haslam è stato finalmente processato e trovato colpevole, ma è rimasto in carcere solo 3 anni. Kerr, descritto come un "individuo arrogante e prepotente" è stato condannato per aggressione oscena nei confronti di un paziente, ma non ha potuto essere processato per altri capi d’accusa "per motivi di salute".
Il processo è stato intralciato, in parte, dalla convinzione che i consulenti psichiatrici siano al di sopra di ogni sospetto. Tuttavia, in base a moltissimi studi, il numero di psichiatri, psichiatri infantili e psicologi colpevoli di reati a carattere sessuale è straordinariamente elevato. Nel 2001 Kenneth Pope, ex capo della commissione etica dell’American Psychological Association, ha condotto uno studio intitolato "Sesso tra psicoterapeuti e clienti", secondo il quale ogni 20 pazienti rimasti vittime di abusi sessuali da parte di uno psicoterapeuta, uno era un minorenne la cui età media era di 7 anni per le ragazze e 12 per i ragazzi. La vittima più giovane aveva 3 anni.
Nel 1998, un’analisi condotta negli Stati Uniti sulle sanzioni disciplinari adottate dagli organi competenti nei confronti di 761 membri della categoria colpevoli di reati di carattere sessuale, rilevò che sebbene gli psichiatri costituissero solo il 6% di tutti i medici a livello nazionale, erano responsabili del 28% dei reati a sfondo sessuale.
Nel 1998, in Svezia, uno studio del comitato sociosanitario nazionale sulle denunce ricevute dai pazienti in un periodo di quattro anni, rivelò che poco meno della metà di tutti gli abusi subiti dai pazienti erano riconducibili agli psichiatri, e tra questi abusi figuravano anche quelli di carattere sessuale.
Durante un’inchiesta britannica condotta tra gli psicologi sui contatti sessuali tra psicoterapeuta e paziente, il 25% degli intervistati ha riferito di aver avuto in cura un paziente che aveva avuto una relazione sessuale con un altro psicoterapeuta.
Il rischio di stupro per una donna è più alto quando si trova stesa su un lettino psichiatrico che quando fa jogging da sola di notte in un parco cittadino. Gli studi mostrano che tra il 6 e il 13% degli psichiatri e degli psicologi commette abusi sessuali sui propri pazienti e, secondo un’indagine dell’American Journal of Psychiatry, l’80% degli psichiatri che hanno ammesso il fatto, ha avuto contatti sessuali con una media di 6 pazienti.
Il rapporto compilato dal CCDU, La Violenza sessuale – Aggressione a donne e bambini (http://www.cchr.org/publications/it/itbooklets/ITA%20-%20Rape.pdf) chiede a ogni paziente che è stato vittima di abusi da parte di uno psichiatra o psicologo di sporgere denuncia alle autorità o di rivolgersi per aiuto al CCDU, se necessario. Il rapporto fa notare che gli psichiatri hanno la fama di insabbiare o ignorare le denunce per stupro contro i loro colleghi e che pertanto tali denunce vanno fatte agli organi di polizia. Nel 1994, il rapporto del Consiglio d’Europa intitolato "Psichiatria e diritti umani" chiedeva con urgenza che venisse emanata una normativa che "proibisse esplicitamente a uno psicoterapeuta/psichiatra attività sessuali con i pazienti". Tuttavia l’ostruzionismo psichiatrico impedì l’attuazione di questa richiesta. Due anni dopo, la World Psychiatric Association emise la seguente dichiarazione: "Il comportamento etico del singolo psichiatra si basa sul suo senso di responsabilità nei confronti del paziente e su quella che lui giudica una condotta corretta e appropriata". La WPA esitò all’idea di "codici di condotta professionali, studi deontologici o legislazione", affermando che "non avrebbero garantito la pratica etica."
Tuttavia il professore di psichiatria statunitense, Glen Gabbard, dissente da questo punto di vista e
ammette che: "L’aspetto positivo della criminalizzazione è che le giurie o la magistratura possono amministrare la giustizia in maniera più efficiente rispetto ai comitati di ammissione agli albi o ai comitati etici".

14 settembre 2005

PSICHIATRIA: BAMBINI SOTTO ESAME

E' opinione nella psichiatria che la peggiorata condizione dei nostri giovani giustifica l'adozione di misure quali "screening delle malattie mentali o comportamentali". Muniti di tale licenza, di esaminare ogni bambino, dalla scuola materna fino alle superiori e all'università, si sostiene di poter identificare i bambini a "rischio" di instabilità, i bambini antisociali e persino quelli violenti.
I programmi psicologici o psichiatrici per bambini si fondano sul tacito assunto che nel campo della salute mentale si conosca tutto sulla mente e sui suoi fenomeni, che si conosca come migliorare lo stile di vita, il sistema di valori e come migliorare la vita dei bambini; una conoscenza che andrebbe oltre la comprensione e le facoltà non solo dei genitori, ma anche di chiunque altro nella società.
L'introduzione di questi all'interno delle scuole nacque in Germania, sotto il nome di "chiarimento dei valori" e fu poi introdotto nelle classi americane con vari nomi: training emotivo, gruppi d'incontro, training dell'autostima, ragionamento morale, risoluzione dei conflitti e gestione della collera, per citarne alcuni. Non sono altro che tecniche mentali che mirano a modificare il comportamento o alterare i valori dei giovani.
Frank Furedi, professore di sociologia all'Università del Kent in Gran Bretagna, spiega: "Il regime dell'educazione terapeutica si basa su una sorta di modifica del comportamento, che non solo prende di mira la condotta, ma cerca anche di alterare alcune forme di sentimenti ed emozioni. Addestrare un bambino su come deve sentirsi è molto più invasivo e coercitivo che educare un allievo su come comportarsi".
L'analista ricercatrice Diane Alden ha dichiarato: "Abbiamo avuto anni di consulenze, di terapie, di farmaci, di sistemi indisponenti e non accademici, e ciò che ne abbiamo ricavato sono bambini stupidi che si sentono bene ad essere stupidi e violenti".
Attualmente in Italia, secondo i risultati del progetto di screening Prisma 2004, si sostiene che il 9% dei minori soffrirebbe di disagi o turbe mentali, e in particolare il 5 – 10% del disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività (ADHD), secondo le ultime stime del Comitato Scientifico della Neuropsichiatria italiana.
Si ricorda che i genitori non sono obbligati a sottoporre i propri figli a test, e comunque devono darne il loro consenso, in ogni caso può informarsi sui suoi diritti e fare in modo che siano rispettati, anche nel caso di programmi specifici.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
Per informazioni Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
e-mail: ccdu_italia@hotmail.com
Tel. 0236510685

05 settembre 2005

PILLOLE DELLA FELICITA’: SCIENZA O PROPAGANDA?

Recentemente è un susseguirsi di allarmi da parte degli enti di controllo dei farmaci, sia in Europa come negli Stati Uniti, sugli effetti collaterali degli antidepressivi o "pillole della felicità". In Gran Bretagna la questione ha avuto un forte eco, molti medici hanno messo in discussione l'efficacia tout court degli psicofarmaci (non solo nei confronti dei giovanissimi), portando le prove del fallimento farmacologico nella cura del disagio psichico.
Sono per primi i medici a sollevare il problema della sicurezza di farmaci psicotropi e dei loro effetti collaterali, diversi studi, di varia provenienza, hanno dimostrato che il loro uso aumenta i gesti autolesionistici, ideazioni suicidarie e tentati suicidi. L'avvertenza aveva dapprima riguardato solo i farmaci più recenti, i cosiddetti SSRI e SNRI ma poi è stato esteso a tutti gli antidepressivi, visto che per nessun farmaco, secondo l'ente regolatore statunitense, si poteva escludere la possibilità di questo effetto, per non parlare di tutti gli altri effetti collaterali che vengono segnalati ormai quasi quotidianamente sulle riviste scientifiche, su donne incinte e anziani.
Le pubblicazioni di questi studi, i numerosi avvisi e l'obbligo di segnalare nelle confezioni, con grande evidenza (il cosiddetto black box warning) il possibile aumento del rischio di suicidio nei giovanissimi, hanno causato negli Stati Uniti, un crollo delle prescrizioni di antidepressivi a bambini e adolescenti, secondo i dati disponibili, nel primo trimestre 2004 il numero di prescrizioni è sceso del 23% rispetto all'ultimo trimestre del 2003. Sono cifre significative, se si pensa che a partire dal 2000 si era avuto un aumento del 77%. A 17 milioni di studenti nel mondo sono stati diagnosticati "disturbi mentali" e i trattamenti prescritti sono stimolanti simili alla cocaina o potenti antidepressivi.
La scientificità delle attività psichiatriche è messa in discussione dagli stessi risultati, che a quanto pare non sono paragonabili alla propaganda psichiatrica.
Va ricordato che le diagnosi per disturbi mentali derivano dal Dsm (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), un manuale la cui creazione è criticata dagli stessi psichiatri per la scientificità su cui è basato, Ron Leifer, psichiatra di New York a detto in merito ad esso: "Un’arrogante trappola…Pretendere che sia una testimonianza scientifica è un danno per la cultura…".
Ovviamente, le persone possono incontrare e, a volte incontrano veramente delle difficoltà a livello mentale e hanno bisogno di aiuto, tuttavia i professori Herb Kutchins e Stuart A. Kirk, autori del libro Making Us Crazy dichiararono che: "In genere il pubblico può ricavare da un manuale diagnostico psichiatrico una rassicurazione fittizia del fatto che le difficoltà e i turbamenti della vita e del vivere possano essere spiegati con un’etichetta psichiatrica e risolti con una pillola. Certamente, ci sono un sacco di problemi e una miriade di cose particolari con cui lottiamo ogni giorno….per risolverle. Ma la vita potrebbe essere diversa? La bibbia psichiatrica ci ha classificato come pazzi, la verità è che siamo semplicemente "umani".
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
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30 agosto 2005

BAMBINI, PSICHIATRIA E PSICOFARMACI

Da una recente indagine tre minori ogni mille (circa 30.000 in Italia) risultano in terapia con psicofarmaci, in particolare gli antidepressivi che non hanno la licenza d’uso per l’età pediatrica. Il mondo dei minori dai 0 ai 14 anni è ormai preso di mira dalla psichiatria che diffonde statistiche sempre più allarmanti, solo nell’ultimo anno è stato dichiarato che su 8.103.000 minori in Italia, ben il 9% (730.000), sarebbero affetti da disturbi mentali e il 4% (340.000) secondo le associazioni scientifiche di impostazione organicista.
Nei vari convegni psichiatrici vengono riversate sul pubblico innumerevoli illustrazioni con le più recenti teorie psichiatriche, secondo le quali la composizione chimica e fisica del cervello determina il comportamento, i disturbi mentali e le inabilità. Quello che manca sono prove scientifiche.
Per l'indagine in Italia sulla depressione fra i minori è stato dichiarato che gli strumenti utilizzati dai ricercatori per l'indagine, sono in assoluto la checklist più utilizzata nel mondo per studi sul disagio psicologico in età evolutiva, e l'intervista semi-strutturata preparata dal Prof. Goodman, ricercatore del gruppo di maggiori epidemiologi inglesi (Rutter). Tutto questo sa di scientifico ma i questionari e scale comunemente usati per diagnosticare l'ADHD e altri disturbi mentali sono altamente soggettivi e impressionistici.
Se i medici impiegassero dei questionari per rilevare l'ulcera o il morbillo sarebbe molto preoccupante in quanto decadrebbero le fondamenta della medicina e della scienza.
Come ha affermato Elliot S. Valenstein, medico, biopsicologo: "Non esistono test che possano accertare la condizione chimica del cervello di una persona viva e non si sono trovate manifestazioni biologiche, anatomiche o funzionali affidabili che permettano di distinguere i cervelli dei pazienti etichettati come malati mentali".
La parte peggiore di tutto questo è che il trattamento di questi presunti disturbi è soprattutto farmacologico. La potente campagna di marketing della psichiatria ha oscurato qualsiasi altra iniziativa alternativa indirizzata alle difficoltà dei bambini, come soluzioni educative (come ad esempio affiancare al bambino qualcuno che lo segua nello studio, ottenendo miglioramenti nel rendimento scolastico), nutrizionali (svariati studi hanno dimostrato che eccesso di zuccheri, allergie o intolleranze alimentari sono spesso la causa dell’insorgere di reazioni che possono essere confusi con problemi di natura mentale ed emotiva) ed altrettanti studi scientifici hanno dimostrato che problemi fisici non diagnosticati possono manifestarsi come "sintomi psichiatrici".
Contrariamente all’opinione implicitamente diffusa nella psichiatria, l'uomo non è un animale e tanto meno i bambini che hanno tutto il diritto di aspettarsi protezione, assistenza, amore e l’opportunità di realizzare il loro pieno potenziale nella vita. Tale obiettivo potrà essere raggiunto solo quando screening indiscreti nella vita dei bambini, diagnosi frettolose e somministrazione di farmaci saranno fuori dalla scuola e dalla vita dei bambini.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.

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22 agosto 2005

EVOLUZIONE DI UNA PSEUDOSCIENZA

Fin dalle loro origini, quando non erano niente altro che guardie carcerarie nei manicomi, gli psichiatri hanno cambiato di poco la loro metodologia brutale se non per il fatto di aver introdotto contenzioni elettriche e chimiche.
Oggi vengono usati molti metodi, tutti violenti, tutti potenzialmente letali, con i quali il personale degli ospedali sottopone un paziente alla contenzione fisica brutale, di solito poco prima di somministrargli potenti farmaci per fargli perdere conoscenza.
L'Unione Europea ha chiesto ad un certo numero di Paesi dell'Est di eliminare i letti a gabbia (circondati da sbarre, in modo che non si possa scendere dal letto, e per alcuni tipi non ci si può neanche sedere su di esso) considerandoli una pratica degradante ed inumana. La Repubblica Ceca li ha resi illegali soltanto nel 2004.
A differenza della medicina, la cui storia risale almeno all'antica Grecia, la psichiatria è una disciplina molto giovane.
Mentre la medicina progrediva lungo un sentiero delimitato da principi rigorosamente scientifici e scandito da importanti scoperte, la psichiatria sviluppava le proprie idee in maniera del tutto indipendente dal modello scientifico. Jhoann Reil, nei primi dell'800, coniò il temine psichiatria "cura dell'anima" e fu il primo ad attribuire al "trattamento psichiatrico" la parvenza di scienza medica e chirurgica: le sue "terapie psichiche" erano fatte di massaggi, frustate, bastonate e somministrazione di oppio.
Elliot S. Valenstein, medico, biopsicologo, scrive: "I trattamenti fisici aiutano gli psichiatri ad acquistare rispettabilità nel campo della medicina e consentono loro di competere meglio con i neurologi, i quali spesso si occupano dei pazienti affetti dai cosiddetti disturbi nervosi".
Fu così che nel 1928-1938, la psichiatria introdusse una galleria degli orrori formata da shock indotto con Metrozol, shock insulinico, elettroshock e psicochirurgia. Per migliorare la cattiva reputazione che la psichiatria aveva in campo medico, così come osservò lo psichiatra David Healey, la stessa ideò un sistema di classificazione radicalmente diverso e completamente estraneo rispetto a qualsiasi criterio che la medicina avesse mai seguito: un manuale esclusivamente dedicato alle diagnosi o alla classificazione dei soli sintomi, non delle malattie, il DSM, portando al trattamento farmacologico non necessario milioni di persone.
Nel 1998, con la distribuzione del kit "Guida alla salute mentale nella medicina generale" da parte dell'OMS, ebbe inizio l'infiltrazione psichiatrica nel campo medico: il kit era stato ideato per agevolare e incoraggiare i medici a utilizzare le liste comportamentali preparate dagli psichiatri per la diagnosi della malattia mentale. La carenza di basi scientifiche fu compensata con aggressive tecniche di marketing. La diagnosi viene eseguita in base ad una lista preparata di sintomi, che comprende anche un piano terapeutico prestabilito e l'invio del paziente ad uno psichiatra. Risultati di questo piano di marketing: dal 1999 al 2003 il solo mercato dei farmaci per la "cura" della schizofrenia passò da 5 miliardi di dollari a 12,2 miliardi in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Canada; dal '99 al 2000 l'incremento degli antidepressivi è stato del 19%.
Non vedendo una differenza tra un uomo e un animale, i comportamentalisti da Pavlov, Watson e Skinner fino agli psicologi odierni, hanno condotto esperimenti su cani e ratti per decenni. Sulla base di queste dubbie ricerche, il comportamentalismo, dovrebbe spiegare che cosa fa agire l'uomo. Manca però qualsiasi tipo di risultato pratico o utile per l'uomo. Poiché negando l'esistenza dell'anima, il comportamentalismo e tutte le conclusioni psicologiche false sono distruttive e degradano la natura complessa dell'esperienza umana ad un mero comportamento stimolo-risposta. Trattamento medico appropriato, buona nutrizione, un ambiente sano e sicuro e attività che promuovano la fiducia, faranno molto di più per una persona sofferente di quanto non facciano il trattamento ripetuto con psicofarmaci, shock, contenzioni violente e altri abusi psichiatrici.
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08 agosto 2005

Una giovinezza in frantumi

Nello sconforto della visione del proprio futuro una ragazza ha deciso di rendere nota la sua drammatica vicenda per impedire che altri abbiano la stessa sorte, per motivi di privacy verrà usato un nome di fantasia. Un'adolescenza vissuta dentro e fuori da case di cura e reparti psichiatrici. Tutto è iniziato a causa di incomprensioni in famiglia che causavano turbamenti. Marta, poco più che ragazzina viene indirizzata, con la madre, da uno psichiatra e inizia così il suo calvario: in seguito alla diagnosi gli vengono prescritti alcuni psicofarmaci che le causano notevole riduzione delle capacità di apprendimento, attenzione e concentrazione nello studio, calo della capacità di reazione e alcuni scompensi fisici che peggiorano lo stato mentale di Marta che la porta ad una diagnosi per disturbi mentali con ricovero. Durante la degenza la terapia consiste di ulteriori farmaci e raccomandazioni sull'importanza di continuare a "curarsi" anche dopo la dimissione. Rientrata a casa la situazione in famiglia non è cambiata e le ripercussioni sono maggiori, sotto l'effetto dei farmaci che acutizzano lo stato di disagio e la sua apatia alternandola a reazioni di collera, Marta viene nuovamente ricoverata, stavolta come Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) in seguito ad un litigio con i familiari durante il quale ha una reazione inconsueta al suo carattere che la porta a rompere dei quadri. Altro ospedale, reparto psichiatrico, altri farmaci. Marta racconta di aver raggiunto la prescrizione di 12 pastiglie al giorno, e così passano i mesi e Marta non migliora, anzi le sue prospettive cominciano a sfumare. Consigliano alla madre una casa di cura privata in Toscana, diretta da un eminente psichiatra italiano, fra i più in vista nel settore. La madre prende la decisione e parte con la figlia. Giunte in loco Marta inizia l'iter terapeutico con visite, diagnosi e terapie farmacologiche, mentre la madre le sta accanto per un periodo di alcuni mesi , dopo i quali l'ennesima proposta di terapia è l'elettroshock, (pratica molto utilizzata in questa clinica), il motivo: la terapia farmacologica sembra non dare risultati. La madre si rifiuta. Le prescrivono la terapia da continuare a casa e la congedano. La famiglia solo per questo periodo di trattamento ha speso ben 250 milioni delle vecchie lire, la liquidazione della madre, una vita di sacrifici. Marta comincia ad avere, oltre ai vari effetti collaterali fisici e mentali, turbamenti sessuali mai avuti prima che la sconvolgono. A casa Marta continua la terapia ma non le da giovamento e sente che la sua vita è stata segnata negli anni migliori della giovinezza e, nonostante la laurea, ottenuta con molta fatica, sente di non aver fiducia in se stessa e di dover lottare per credere di riuscire a crearsi un futuro.
Chiunque ritiene di aver subito danni causati da trattamenti psichiatrici, può mettersi in contatto con il Comitato dei cittadini per i Diritti Umani.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani-Onlus
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03 agosto 2005

APA: INFORMAZIONI FUORVIANTI E CONTRADDITORIE SULLA TEORIA DELLO "SQUILIBRIO BIOCHIMICO"

LOS ANGELES: Sono 36 milioni gli americani a cui sono prescritti farmaci che la Food and Drug Administration (o FDA) sta indagando per i loro effetti collaterali (l’insorgere di istinti suicidi o l’aggravio dei sintomi depressivi). Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Internazionale (CCDU) accusa pertanto la American Psichiatric Association (APA) di promuovere in malafede la teoria, mai dimostrata scientificamente, dello "squilibrio biochimico", al fine di sostenere il fatturato annuale di 14 miliardi di dollari dell’industria farmaceutica.
Per anni l’APA ha affermato che i problemi mentali nascono da o sono il risultato di uno "squilibrio" biochimico cerebrale. Nel giugno del 2005, però, l’attuale presidente dell’APA, Steven Sharfstein ha finalmente ammesso che "non esistono test di laboratorio chiari e inequivocabili" che confermino questa teoria. Questa dichiarazione è stata subito dopo seguita da quella del dott. Mark Graff, responsabile dei contatti con il pubblico dell’APA, che al telegiornale della CBS 2 ha ammesso che il termine "squilibrio biochimico" è stato con tutta probabilità inventato dall’industria farmaceutica e che "non esistono analisi sanguigne" che stabiliscano l’esistenza di tale squilibrio.
Tali ammissioni contraddicono direttamente gli scritti e il sito web della stessa APA. Il CCDU International ha mandato una richiesta di informazioni al dott. Darrel Regier, direttore della ricerca presso l’APA, chiedendogli di fornire l’elenco di tutti gli studi scientifici e medici che l’APA usa per confermare le proprie affermazioni, e precisamente:
1) che i disordini mentali sono "disordini del cervello";
2) che "i medicinali sono in grado di correggere gli squilibri biochimici cerebrali";
3) che "la malattia mentale è una malattia che colpisce il cervello di una persona o si manifesta in esso".
L’APA sostiene di far parte della comunità scientifica "trasparente", ma il CCDU Internazionale non ha ancora ricevuto i risultati degli studi scientifici che confermino le sopra citate affermazioni, nonostante il fatto che l’APA abbia ammesso di aver ricevuto la richiesta di produrre tali studi. Quello che il CCDU Internazionale vorrebbe ottenere è che l’APA renda pubblici i propri studi così che le persone possano essere correttamente informate.
Bruce Wiseman, presidente della sezione statunitense del CCDU, ha dichiarato: "L’APA tergiversa perché non sono mai stati condotti test medici che confermassero scientificamente che i disordini mentali abbiano il loro fondamento nel cervello o siano la conseguenza di uno ‘squilibrio’ biochimico cerebrale. È necessario che l’APA dia le prove delle proprie affermazioni. Bisogna impedire all’APA di usare dichiarazioni pseudoscientifiche per ottenere dallo stato finanziamenti nell’ordine dei miliardi di dollari o per ingannare le persone in generale, facendo loro credere di aver bisogno di psicofarmaci per sanare uno squilibrio biochimico che in realtà non esiste".
David Kaiser, psichiatra di Chicago, ha dichiarato che: "… la psichiatria moderna deve ancora dimostrare in maniera convincente che anche solo una malattia mentale è di origine genetica/biologica… Ai pazienti sono stati diagnosticati ‘squilibri biochimici’ nonostante non esista alcun test per sostenere una simile affermazione e… non esiste un’idea chiara di quello che potrebbe essere un giusto equilibrio".
Il 30 giugno, la FDA ha emesso un pubblico avvertimento sugli antidepressivi, avvertendo che tutti i soggetti adulti cui tali farmaci sono stati prescritti, vanno seguiti per cogliere l’insorgere di istinti suicidi o l’aggravarsi dei sintomi depressivi. Si tratta del terzo serio allarme sui farmaci psichiatrici lanciato solo nel 2005. Il primo è stato il riquadro nero di avvertimento da apporre su tutte le confezioni di antidepressivi somministrati ai minorenni, che avverte del possibile aumento degli istinti suicidi nei soggetti in terapia. Il secondo, anch’esso del giugno 2005, è stata la richiesta di riesaminare i farmaci usati per trattare il disturbo di iperattività da deficit di attenzione (o ADHD), quali cause potenziali di violenza, psicosi, allucinazioni e suicidio.
"La gente ha il diritto di sapere la verità sulla completa mancanza di scientificità che sta alla base delle diagnosi psichiatriche", ha dichiarato il dott. Cestari, Presidente del CCDU italiano.
Il sito web del CCHR riporta le testimonianze di genitori che hanno visto morire i propri figli in seguito alla somministrazione di farmaci cui erano stati ingannevolmente persuasi a ricorrere spinti da fraudolente affermazioni sullo squilibrio chimico. Questi video sono disponibili anche con i sottotitoli in italiano.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology per investigare e denunciare le violazioni dei diritti umani nel campo della salute mentale.

26 luglio 2005

Suicidi e comportamenti ostili: E’ allarme delle agenzie di controllo dei farmaci.

Mentre la psichiatria continua a promuovere nuovi disturbi.

Ultimamente è un susseguirsi di allarmi da parte della FDA nell’ambito degli effetti collaterali di farmaci usati in ambito psichiatrico. Recentemente la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, e a seguire la Health Canada hanno chiesto a 14 case farmaceutiche di riesaminare i dati in loro possesso, dopo che un avvocato ha denunciato 258 suicidi riusciti e 2.000 tentati, negli Usa, in relazione ad un solo farmaco; precedentemente la FDA ha previsto che sulle scatole di antidepressivi ci sia il seguente avvertimento: "Due bambini su 100 che usano questi antidepressivi hanno più probabilità di pensare o commettere il suicidio da adulti, a causa dell'uso del farmaco". Il tutto, dopo che uno studio della stessa FDA aveva evidenziato come bambini e adolescenti che assumono questi farmaci hanno il doppio di probabilità di manifestare comportamenti e pensieri che possono portare al suicidio
Anche in Europa l' Emea, agenzia europea del farmaco, chiede più attenzione all'uso di antidepressivi nei giovani e giovanissimi, una commissione di esperti ha infatti concluso che sono associati a un aumento dei suicidi e dei comportamenti ostili dei giovani. ''La commissione - si legge in una nota dell'Agenzia - raccomanda di conseguenza avvertenze rigorose nell'intera Unione''.
Nonostante questi allarmi, la psichiatria continua nella campagna di promozione attraverso i media di sempre nuove scoperte dell’origine di "disturbi" mentali, decantando i successi delle terapie farmacologiche.
In Italia, hanno individuato nella fascia dell'infanzia e dell'adolescenza un mercato ancora vergine, quindi è iniziata una massiccia campagna che promuove disturbi mentali in crescita anche nei bambini. Sono in atto in diverse regioni progetti pilota, con operazioni di screening in singole scuole. Secondo queste indagini 10 bambini su 100 presenterebbero i sintomi del disagio mentale.
Per ottenere credibilità all’affermazione che certi comportamenti scorretti, siano dei disturbi mentali e in quanto tali siano quindi delle malattie, la psichiatria utilizza il DSM, manuale diagnostico per i disturbi mentali, una classificazione di categorie di sintomi, non di malattie e come afferma lo psichiatra Theodore Pearlman e molti suoi colleghi: "Nel DSM-IV ci sono troppe diagnosi non suffragate da riscontri oggettivi o test biologici". Il professore di medicina ad Harvard Joseph Glenmullen, afferma che: "L’attuale DSM è un insieme di diagnosi: un menù di sintomi superficiali e affrettati…Qualsiasi tentativo di aiutare i pazienti a comprendere se stessi e determinare un cambiamento è vanificato dalla fretta di diagnosticare e trattare tali pazienti, così raramente lo psichiatra esegue test o fa diagnosi: consulta una lista preconfezionata di comportamenti e la diagnosi è già fatta. Non resta che prescrivere lo psicofarmaco miracoloso".
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che da anni combatte gli abusi nel campo della salute mentale, consiglia alle persone di chiedere i riscontri clinici delle diagnosi che vengono loro fatte, le evidenze scientifiche, di informarsi sui trattamenti proposti e sugli effetti collaterali dei farmaci prescritti.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – Onlus
e-mail ccdu_italia@hotmail.com

16 maggio 2005

Ratti da laboratorio

“Scoperto il composto biochimico che segnala con certezza la presenza di uno stato depressivo”, dal seminario internazionale “Brain and Nutrition” di questi giorni a Ravenna, questa è una delle ultime “scoperte” della ricerca psichiatrica.
Ma non era già stato accertato che la depressione è una malattia e può essere curata?
Come mai continuano a comparire ricerche su questa o altri presunti disturbi mentali?
Eppure la psichiatria sta utilizzando ufficialmente nei nostri ospedali e centri medici diagnosi specifiche e somministra psicofarmaci che sono a tutti gli effetti droghe che alterano la mente e i sistemi cerebrali con dannosissimi effetti collaterali tra cui il suicidio e assuefazione, quando ancora si stanno facendo ricerche a proposito dei cosiddetti “disturbi mentali”!
La nostra popolazione sembra in realtà trattata alla stessa stregua dei ratti da laboratorio e le enfatiche dichiarazioni della psichiatria non sono altro che false affermazioni che prendono in giro gente sofferente che ha bisogno di vero aiuto.
Vero aiuto questo è ciò che la gente vuole!

UNA TESTIMONIANZA DI VERO AIUTO
In un sondaggio condotto fra i medici nel 2002 in tre paesi europei e negli Stati Uniti, il 72% ha risposto che le principali qualità di un buon medico sono l’altruismo, l’interesse, la capacità di ascoltare attentamente e di comunicare. In questo modo, sostengono, è possibile aiutare i pazienti a guarire e a vivere meglio.
A Imola, il dott. Giorgio Antonucci, che credeva fermamente nel valore della vita umana, riteneva che la comunicazione e non l’incarceramento forzato e i trattamenti disumani, potesse guarire anche la mente più disturbata.
Nell’Istituto di Osservanza, il dott. Antonucci ha curato dozzine di cosiddette donne schizofreniche, la maggior parte delle quali era stata legata al suo letto continuamente (alcune anche da 20 anni). Erano state usate camicie di forza e anche maschere di plastica per impedire che mordessero.
Il dott. Antonucci cominciò a liberare le donne dal loro isolamento, trascorrendo moltissime ore ogni giorno a parlare con loro fino a “penetrare i loro deliri e angoscia”. In ogni caso, ascoltò storie di anni di disperazione e di sofferenza dovuta al ricovero in manicomio.
Sotto la direzione del dott. Antonucci, tutti i “trattamenti” psichiatrici furono abbandonati ed alcuni dei reparti psichiatrici oppressivi furono smantellati. Si assicurò che i pazienti fossero trattati umanamente, con rispetto e senza l’uso di farmaci . In effetti, sotto la sua guida, il reparto si trasformò da quello più violento a quello più calmo nella struttura. Dopo pochi mesi, i pazienti “pericolosi” erano liberi e camminavano tranquillamente nel giardino del manicomio. Alla fine furono dimessi dall’ospedale e a molti di loro si insegnò come leggere e scrivere, come lavorare e prendersi cura per la prima volta delle proprie vite.
Questo, e un gran numero di programmi simili, oltre ad avere dei costi inferiori per la società, costituiscono la testimonianza permanente dell’esistenza sia di risposte autentiche che di speranza per la persona gravemente disturbata.
Inoltre innumerevoli studi medici non psichiatrici hanno più volte dimostrato che per molti pazienti, quelli che sembrano essere problemi mentali, sono in realtà problemi causati da una malattia o condizione fisica non diagnosticata. Questo non significa “squilibrio chimico” o “malattia generata dal cervello”, significa che comuni problemi fisici possono influenzare il comportamento ed il punto di vista di una persona.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che si sta prodigando da molti anni per un sistema di salute mentale funzionale e umano, raccomanda che le persone in circostanze disperate devono ricevere anzitutto delle cure mediche efficaci. Aiuteranno molto di più i malati, l’attenzione da parte di medici, non psichiatri, un’alimentazione corretta, un ambiente sano e sicuro, attività che consentano ai pazienti di ripristinare la fiducia in se stessi, che non la brutalità dei trattamenti psichiatrici e degli psicofarmaci.

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani-Onlus
e-mail: ccdu_italia@hotmail.com